Sabato 16 maggio a Torino le tute blu sono scese in piazza per la manifestazione nazionale unitaria dei lavoratori del settore auto organizzata da Fiom-Cigl, Fim-Cisl, Uilm e Fismic. «L’obiettivo della giornata è riportare l’attenzione sui gravi problemi del settore automotive, tutt’altro che in via di soluzione e aggravati dal massiccio e continuo utilizzo di cassa integrazione, ormai prossima a esaurirsi in numerose realtà, lasciando spazio ai licenziamenti», hanno dichiarato i rappresentanti sindacali, «prioritario definire un piano industriale del gruppo Fiat per i prossimi anni che preveda il consolidamento e la piena operatività di tutti gli insediamenti italiani». Da tutta Italia sono arrivati i lavoratori degli stabilimenti e delle aziende dell’indotto.
Ad esempio gli operai dello stabilimento di Termini Imerese dove continua lo stato d’agitazione dopo lo sciopero di venerdi 15 maggio contro il possibile ridimensionamento dei siti italiani – in particolare Termini Imerese e Pomigliano – legato alle trattative in corso de Lingotto in Germania per l’aquisizione di Opel. Dall’assemblea, che si è conclusa venerdi mattina, la decisione di una grande manifestazione cittadina a Termini Imerese fissata per sabato 23 maggio con la partecipazione dei sindacati generali e di categoria, di tutti i lavoratori, dei sindaci del comprensorio. Lunedì 18, invece, si sono tenute le assemblee nelle fabbriche. Per le prossime iniziative si aspettano gli sviluppi della trattativa tra Fiat e Opel. «Se le cose dovessero mettersi male – dice Roberto Mastrosimone della Fiom Cgil – metteremo in atto tutte le azioni possibili».
Fonte: carta.org