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A Castelfranco Veneto una azienda produttrice di tosaerba e trattorini da giardino, la Globa Garden products, ha deciso di entrare nella storia del lavoro in Italia inaugurando la pratica del licenziamento razziale. Messa in difficoltà dalla crisi economica, la proprietà si è rivolta ai dipendenti assunti a tempo indeterminato ponendoli di fronte a un aut aut: o si bloccavano tutte le assunzioni dei dipendenti a tempo determinato (extracomunitari, ma anche tante donne, che, dopo 36 mesi avevano diritto per legge alla riconferma del contratto), oppure l’azienda avrebbe portato la produzione in un altro paese. Si è tenuto un “referendum” interno e il 68% dei lavoratori a tempo indeterminato (gli unici che potevano votare), ha dato carta bianca all’azienda che non ha perso tempo licenziando in massa i precari. Cisl e Uil ufficialmente d’accordo con l’azienda, Fiom dichiaratamente contrario anche se – facendo due rapidi conti – è facile capire che anche lavoratori iscritti a questo sindacato hanno aderito alle proposte della proprietà. A Torino i Cobas – sindacati autonomi – hanno aggredito fisicamente il segretario generale della Fiom, Gianni Rinaldini. Sono volati pugni, spintoni e cinghiate, Rinaldini è stato gettato giù dal palco su cui stava parlando, poi i Cobas hanno sfilato in un corteo autonomo separato da quello organizzato dai principali sindacati. Questi due episodi cosa significano? La solidarietà tra lavoratori è finita? C’è mai stata? Domande a cui è difficile rispondere. Ci dobbiamo limitare a registrare un inasprimento dei rapporti tra le parti sociali che potrebbe mettere a rischio la pace sociale in Italia. E’ presto oggi per pensare al peggio, ma i segnali ci sono e sono gli stessi degli anni di piombo e, anche se non sembrano preoccupare più di tanto i manovratori che siedono a Roma, è difficile pensare che tutto si risolverà da solo con un bel lieto fine. Cosa accadrà se gli italiani, i lavoratori italiani, decideranno che non è più il momento di essere ottimisti, che è il momento di menare le mani? Di questo dovremmo avere paura perché il vero pericolo in Italia non sono gli stranieri, sono proprio gli italiani.

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