Che cos’è la Cina oggi? Una grande repubblica popolare basata sul comunismo? L’ultima frontiera del capitalismo più disumano e sfrenato? La culla di una civiltà millenaria? La patria delle peggiori e più diffuse violazioni dei diritti umani? Il partner ideale per le aziende occidentali? La più grande fabbrica del mondo a basso costo? La Cina è tutto questo e molto di più. È un enigma che da millenni sfugge alla comprensione degli osservatori occidentale che – a cominciare da Marco Polo – non possono fare altro che osservarla stupidi e perplessi, terrorizzati e affascinati. Così lontani dall’Europa per stile di vita, sensibilità e cultura, i cinesi fanno ormai parte del nostro mondo. Da tempo hanno invaso le nostre città, si sono diffusi capillarmente in tutto il continente e costituiscono una minoranza etnica che, per molti buoni motivi, non si può ignorare. I cinesi, innumerevoli potenziali compratori (più di un miliardo e trecento milioni di potenziali compratori), costituiscono un mercato ghiotto per le imprese occidentali che, come accadeva ai tempi delle colonie, sono spesso pronte a tutto pur di poter partecipare all’assalto alla diligenza cinese. Non è quindi un luogo comune dire che i contrasti e le contraddizioni si sprecano se si parla della Cina. Un Paese in cui da una parte c’è la stragrande maggioranza della popolazione che vive in condizioni miserevoli e raggiunge livelli di scolarizzazione infimi, dall’altra un élite di cinesi arricchitisi col beneplacito del partito, spesso con metodi illeciti e ancora più spesso sfruttando i propri connazionali. I più poveri e ignoranti – ed è ormai inutile ricordare che parliamo di un numero impressionante di persone – sono condannati a un futuro tremendo nell’industria, a turni di lavoro disumani e a condizioni di vita semplicemente intollerabili. E nelle pieghe di questo sistema perverso – degenerato da una forma di comunismo che sarebbe meglio definire, una volta per tutte, dittatura – c’è spazio per ogni genere di delinquenza. Tutto è lecito pur di fare profitto, così da poter raggiungere quel modo di vivere consumando a noi tanto familiare. Oggi, dopo l’apertura del Pese ai mercati mondiali, ci sono grandi speranze per i cinesi più intraprendenti, ma anche grandi pericoli in una nazione che ricorre con una facilità inquietante alle esecuzioni capitali e alla tortura come strumenti della giustizia. Ci addentreremo, con questo speciale dedicato alla Cina – che abbiamo voluto intitolare “Il gioco cinese” –, in questi misteri cercando di capire meglio un mondo, una cultura e una civiltà che sempre più sarà protagonista del nostro futuro.Vai allo speciale