La storia della Repubblica Popolare Cinese è costellata di eventi tragici ed epici spesso poco conosciuti dagli occidentali. Ripercorreremo brevemente gli anni che hanno portato una nazione falgellata dal colonialismo, a diventare una grande repubblica di tipo comunista.
1949 Il primo ottobre Mao proclama a Pechino la fondazione della Repubblica Popolare Cinese. Il 13 ottobre viene riconquistata Canton e le provincie del Sud-Ovest. Tra novembre e dicembre è conquistato lo Yunnan.
1950 L’imposta fondiaria è riorganizzata ed unificata. Il 14 febbraio è firmato un trattato cino-sovietico di reciproca assistenza. Il 25 giugno scoppia la guerra di Corea. Ad ottobre la Cina invia un corpo di 700.000 volontari. Il 28 giugno Liu Shaoqi presenta una legge agraria. Nasce una nuova legge sul matrimonio. Nel dicembre è attuato un embargo marittimo ai danni della Cina.
1951 La Cina ottiene che le sia riconosciuta l’appartenenza del Tibet. Nell’agosto Campagna dei 3 contro: Campagna di rettifica contro i corrotti del partito. Nel dicembre Campagna dei 5 contro: Gli imprenditori sono invitati a fare autocritica, la borghesia ne esce spezzata.
1952 La stabilità economica è ripristinata.
1953 Armistizio di Panmunjan. Parte un primo piano quinquennale che durerà fino al 1947. Nel dicembre la politica di collettivizzazione agraria viene presentata da Liu Weihan.
1955 Tra maggio e giugno Deng Zihui, dittatore del dipartimento del lavoro rurale, scioglie 200.000 cooperative costituite, a suo dire, troppo frettolosamente. Viene approvato il disegno di Mao, cioè l’accelerazione della collettivizzazione.
1956 Nazionalizzazione delle grandi e medie imprese industriali. Nel gennaio Mao lancia il piano dodecennale per lo sviluppo della produzione agricola, che dovrà aumentare del 150% tra il 1956 e il 1967. Nel febbraio Nikita Kruscior compie il discorso sulla destalinizzazione. Nell’ottobre si tiene un ottavo congresso, sono 3 i problemi più gravi: il ruolo di Mao, l’astensione e la definizione dei nuovi orientamenti economici.
1957 Dal 1 maggio al 7 giugno si tiene la Campagna dei 100 fiori: movimento di rettifica liberista. I non comunisti vengono invitati a partecipare. L’8 giugno viene ritirata di fronte alle troppe critiche. Dal 20 settembre al 9 ottobre viene deciso il Grande Balzo: un sistema d’istruzione che prevede metà lavoro, metà studio. Il 15 novembre un decreto affida alle autorità provinciali il controllo delle industrie dei beni di consumo.
1958 Nel maggio viene ufficialmente lanciato il Grande Balzo. Nello stesso mese si tiene la seconda sessione dell’ottavo Congresso del partito: viene adottata la linea generale per la costruzione del socialismo. Verso la fine di giugno nascono le grandi comuni popolari. Dal 17-30 agosto si tiene la Conferenza di Beidaihe. Il testo prevede la formazione di comuni popolari. Nell’autunno, sulla base di statistiche sbagliate, vengono ridotte le superfici coltivate a cereali. La priorità è la produzione dell’acciao. Viene decretato che i contadini devono rientrare in possesso dei loro beni. Gli obiettivi della produzione dell’acciao vengono ridimensionati. Chen Yun convince Mao a riconsiderare il Grande Balzo.
1959 La riduzione del terreno coltivato a cereali porta un deficit di 25 miliardi di tonnellate di grano. Inizia da quest’anno fino al 1964 una serie di cattivi raccolti che provocano la diminuzione dei consumi.
1960 Vengono adottate nel novembre 12 misure urgenti per rilanciare la produzione agricola.
1961 Si tiene nel gennaio il nono plenum del partito: vengono celebrati successi del Grande Balzo appena terminato. Mao si allontana dalla vita politica. La produzione industriale aumenta. La politica è volta alla liberalizzazione e all’organizzazione della proprietà collettiva. Pechino ha un piccolo splendore ed un rifiorire della critica degli intellettuali.
1962 La produzione dell’acciao precipita. Da quest’anno fino al 1965 la produzione agricola torna a livelli normali. Inizia il movimento per l’educazione socialista che durerà fino al 1965 . Nel settembre Mao attacca la burocratizzazione del Partito.
1963 Diminuiscono gli scambi con l’Urss e aumentano quelli con il Giappone e l’Europa. Vengono denunciati, in dieci punti, la corruzione delle politiche controrivoluzionarie e la mira a rafforzare l’economia nei villaggi. Vengono rettificati i quadri.
1965 Nell’autunno fino all’anno seguente si svolge una Campagna contro gli ambienti letterali di Pechino. A settembre Mao chiede, durante la Conferanza del lavoro, che siano epurati gli ambienti letterali. Nasce una polemica con Wu Han e Peng Zhen. Nel dicembre c’è un’autocritica di Wu Han. Peng Zhen fonda il Gruppo dei 5 e diffondono le Tesi di febbraio.
1966 Il 16 maggio Mao annulla le Tesi di febbraio e scioglie il Gruppo dei 5 sostituendolo con un Gruppo della Rivoluzione Culturale. Nelle scuole e nelle università di Pechino a giugno gli insegnanti sono vittime di violente aggressioni. Il 24 luglio vengono ritirate dai campus le squadre di lavoro. Si formano le guardie rosse. In agosto viene pubblicata la decisione presa in 16 punti: dilaga la Rivoluzione Culturale. Nell’autunno la Rivoluzione Culturale diventa sempre più violenta. Ad ottobre Mao accusa Deng Xiaoping e Liu Shaoqi di destrismo. A Shanghai vi sono scontri fra l’elite operaia (filo apparato) e operai comuni (filo gravisti). Il sindaco Cao Diqiu parteggia per l’apparato e stabilisce aumenti salariali e distribuzioni di premi per impedire alla fazione radicale di reclutare nuovi seguaci. Le città sono nel caos e i ribelli rivoluzionari ne assumono il controllo.
1967 Il 5 gennaio i radicali esortano i cittadini a tornare ai posti di lavoro. Il 28 gennaio l’esercito interviene nella Rivoluzione Culturale. Due marescialli vengono uccisi. Sostegno della Sinistra appoggia occultamente i ribelli conservatori. I radicali sono in declino. Per rilanciare la Rivoluzione Culturale il centro impedisce ai militari l’uso delle armi. Vi sono nuovi scontri e il conflitto degenera. Il 5 febbraio Zhang Chunqiao è invitato in città per riprendere il controllo e fonda la Comune di Shanghai e un Comitato provvisorio di governo. Mao preferisce i comitati rivoluzionari. Nell’estate vengono inviate commissioni d’inchiesta. Il 14 luglio Zhou Enlai decide in favore del Quartiere Generale dei Laureati. Il Milione di eroi si mobilita. Il 19 luglio si assiste all’aummutinamento di Wu Han. Il Quartiere Generale dei Laureati si schiera contro il Milione di eroi appoggiato dal comandante regionale il generale Chen Zaidao. Il Milione di eroi rapisce due inviati di Pechino. Zhou Enlai soffoca la rivolta. Nell’agosto la Cina è in piena guerra civile e Mao opta per il ritorno all’ordine. La politica radicale viene ripudiata. I contadini rivoluzionari vengono catturati.
1968 Nella primavera c’è un’ultima oscillazione a sinistra. Il 22 marzo viene eliminato il capo di stato maggiore, Yang Chengwu. Si presentano nuove speranze per i radicali. Nel giugno le fazione Bandiera rossa (radicali) e Vento dell’est (conservatori) si affrontano. Mao toglie la credibilità delle Guardie Rosse.
1969 Dal 1-24 aprile si tiene il nono Congresso del Partito. Si lavora per ricostruire la politica estera cinese. Nel maggio inizia una campagna per ricostruire il Partito.
1973 Prende il via una campagna anti-Confuciana.
1975 Zhou Enlai affida a Deng Xiaoping le 4 modernizzazioni. Dal 13-17 gennaio si svolge la prima sessione della quarta assemblea nazionale popolare. Zhou Enlai illustra le 4 modernizzazioni e conferma come sucessore Deng Xiaoping.
1976 Muore Zhuo Enlai. Il 15 gennaio si impossessa del comando la Banda dei 4. Il 3 febbraio alla morte di Zhou prende le redini del governo Hua Guofeng. Il 4 febbraio parte la campagna di stampa contro Deng Xiaoping che avrà un effetto boomerang. Il 4 aprile si svolge una manifestazione a Tienanmen: Deng Xiaoping viene accusato di essere il vero ispiratore della manifestazione. Il 6 ottobre la Banda dei 4 viene arrestata e il giorno dopo Hua Guofeng è eletto presidente. Gli alleati di Hua Guofeng esigono il ritorno di Deng Xiaoping. Il 9 settembre muore Mao Zedong. Cade la Banda dei 4.
1977 E’ sancito il ritorno di Deng Xiaoping e, in agosto, viene eletto vice presidente del Partito.
1978 Nel marzo Deng avvia la riconciliazione con gli intellettuali. Viene varata una nuova costituzione. In autunno il programma economico naufraga. In dicembre il Partito decide per un ciclo di liberalizzazioni. In questo mese Deng impone la politica di modernizzazione. Il sistema agricolo è decollettivizzato.
1979 Nel marzo Deng reprime il movimento democratico.
1980 In gennaio vengono abolite le 4 libertà. A febbraio gli scrittori sono richiamati all’obbedienza intellettuale. La Cina entra nelle grandi organizzazioni mondiali.
1982 Il 4 dicembre la Cina ha la sua quarta Costituzione.
1983 Parte una dura campagna di persecuzione del crimine.
1984 In ottobre il Partito dispone la riforma dell’economia urbana completa.
1987 Il 14 gennaio è annunciata la soppressione della liberalizzazione dei prezzi.
1988 Nel campo industriale il settore dello stato arriva fino al 64%. La produzione agraria comincia a diminuire. Il governo decide di riprendere la liberalizzazione dei prezzi. L’inflazione arriva al 18,5% .
1989 Il 15 aprile muore Hu Yaobang. Gli studenti decidono di esprimere il loro malcontento sotto il pretesto dell’omaggio funebre al defunto. Il 22 aprile si tiene una grande manifestazione. Il governo decide di dare il divieto per altre manifestazioni in un editoriale del 26 aprile sul Quotidiano del Popolo. Si tiene il una manifestazione illegale il 27 aprile. Tra il 16-17 maggio si raccolgono a Tien An Men circa un milione di persone. Gli studenti sono appoggiati anche dagli operai. La rivolta viene soppressa nel sangue.
[fonte: CinaOggi]