La storia del Tibet si può far iniziare intorno al 600 d.C., quando i prìncipi di Yar-Klus unificarono la regione in una compagine statale di tipo feudale. La forza della monarchia ebbe il suo culmine alla fine del sec. VIII, mentre nel Paese si diffondeva il buddhismo. Ma nel giro di pochi decenni, una serie di tensioni interne di carattere religioso e politico causarono il crollo della monarchia (842).
Ne seguì un periodo di disgregamento di cui fece le spese anche il buddhismo, quasi estirpato nel sec. IX per essere reintrodotto solo nel sec. XI. In questo secondo periodo, le varie sette buddhiste raggiunsero una posizione preminente nella vita del Paese, affiancandosi all’aristocrazia secolare.
Nel sec. XIII il Tibet dovette accettare l’alta sovranità degli imperatori mongoli di Cina, ritornando indipendente dopo il 1350, con i gerarchi di P’ag-mo-gru. Il loro potere venne scalzato nel sec. XV dai prìncipi di Rin-spus, a cui successero i principi dello gTsa (1565-1642). Nel frattempo un grande maestro, Tsok-‘a-pa (1357-1419), aveva fondato una nuova setta (detta «setta Gialla»), guidata da gerarchi che dopo la metà del sec. XVI furono conosciuti con il titolo di Dalai-lama (termine mongolo che significa «lama Oceano»; «lama» indica i «maestri» posti al vertice della gerarchia dei «monaci» del buddhismo tibetano).
Il quinto Dalai-lama (1617-1682), ottenne l’aiuto dei mongoli Qoshot, che conquistarono il Tibet e gliene fecero dono (1642). Ebbe così inizio la teocrazia tibetana, una singolare costruzione politica, fondata su una rete di centinaia di monasteri, esenti da tassazione e possessori d’importanti risorse economiche. Nel secolo successivo la Cina tentò di instaurare nel Tibet un regime laico, ma un’ultima convulsione interna indusse l’imperatore a restituire il potere al Dalai-lama, sotto la sorveglianza di un rappresentante imperiale (1750-1751).
Il Paese rimase sotto l’alta sovranità nominale della Cina per circa un secolo e mezzo. Il regime del Dalai-lama durerà – sia pure con alcuni sussulti legati alle relazioni tra l’impero cinese e la potenza coloniale britannica – fino al sec. XX. (Nel 1951 verrà integrato nella Repubblica Popolare Cinese, portando a una destabilizzazione del governo dei Dalai-lama, da allora in esilio).
[fonte: Australopitechus]