Attivo fin dal 1947, Dieter Rams è l’uomo dietro l’incredibile design dei prodotti Braun, pioniere del minimalismo nel campo del design e ideatore dei famosi dieci principi per un buon design. Questo libro propone un catalogo completo dei suoi lavori dai primi schizzi fino alle ultime realizzazioni
Braun
nel secondo dopoguerra era uno dei gruppi industriali più attivi e attenti al design dei propri prodotti. E Braun produceva di tutto: dalle radio – il core business, diremmo oggi – ai giradischi, dai televisori agli utensili da cucina, dagli accessori per l’ufficio fino agli orologi e alle calcolatrici.
Quello che rimane oggi di Braun è un pallido ricordo di quel che era l’azienda ai tempi d’oro e Dieter Rams ha contribuito al suo successo, perlomeno per quanto riguarda l’aspetto del design industriale.
Raccogliere l’intera produzione di un designer in un libro è un lavoro insolito, che pochi progettisti meritano, ma la vastissima produzione di Rams e il suo valore indiscutibile ne giustificano ampiamente lo sforzo.
Dieter Rams, the complete works (Phaidon editore, 2020) è un libro da possedere per tutti gli appassionati di design industriale e per tutti quelli che vogliono capire perché gli oggetti che usiamo tutti i giorni hanno le forme che conosciamo e non altre.
Già perché la grandissima influenza di Rams sul design industriale è ben visibile anche al di fuori dal catalogo Braun, i suoi dieci principi per realizzare un buon design sono diventati con il tempo i dieci comandamenti di tantissimi epigoni sparsi un po’ in tutto il mondo, dall’America alla Cina.
Progettare qualunque cosa
Sfogliando questo corposo catalogo (344 pagine) è difficile non rimanere impressionati dalla varietà dei lavori di Rams che, nell’introduzione, ci tiene a specificare che il suo è sempre stato un lavoro di gruppo, lui in Braun coordinava una squadra con cui vuole dividere ogni merito. E di meriti ne ha parecchi.
La ricerca continua della semplicità di utilizzo di ogni oggetto, dalla radio all’asciugacapelli; l’utilizzo parsimonioso e intelligente del colore per indicare i tasti più importanti di ogni singolo apparecchio.
Tutte lezioni che Rams ha fatto proprie e trasmesso alla posterità. Il colore in particolare colpisce, questi piccoli elettrodomestici di plastica bianchi, nero oppure (in rarissimi casi) colorati con tonalità sgargianti sono ormai diventati per tutti i colori “naturali” di questo tipo di prodotto.
La scelta dei materiali – plastici soprattutto in linea con la grandissima (e scellerata, diremmo noi oggi) diffusione nel secondo dopoguerra di questo materiale economico e versatile – non è mai casuale e spesso molto ricercata: la pelle, per esempio, che caratterizza alcuni prodotti degli anni 50 quando l’aspetto artigianale aveva ancora un peso anche nelle realizzazioni industriali.