In occasione del centenario dalla nascita, Triennale di Milano dedica ad Achille Castiglioni (1918-2002), uno dei più importanti Maestri del design italiano, una grande mostra monografica, a cura di Patricia Urquiola in collaborazione con Federica Sala, che analizza l’opera di Castiglioni in maniera trasversale, dal design all’architettura, dagli allestimenti alle mostre.
La cura e anche il progetto di allestimento sono affidati a Patricia Urquiola, architetto e designer che non solo ha mosso i primi passi insieme a Castiglioni (nel 1989 si laurea con lui al Politecnico di Milano), ma ne ha saputo raccogliere l’eredità e la capacità di sorprendere attraverso il progetto.
Achille Castiglioni è stato senza dubbio uno dei padri fondatori della professione e del sistema del design italiano. L’approccio di Castiglioni, asciutto e semplice ma ricco di curiosità e di ironia, è diventato un metodo progettuale attraverso il quale il designer ha formato generazioni successive.
Achille Castiglioni ha progettato più di 400 allestimenti temporanei per mostre e fiere e ha lavorato con innumerevoli aziende di settore, tra cui Alessi, Brionvega, B&B Italia, BBB Bonacina, Cimbali, Danese, Driade, De Padova, Flos – alla quale come designer è storicamente legato sin dalla nascita dell’azienda –, Cassina, Moroso, Knoll International, Kartell, Zanotta.
I prodotti da lui progettati, fino al 1968 frutto della collaborazione con i fratelli Livio e soprattutto Pier Giacomo, in massima parte ancora oggi in produzione e spesso annoverati tra i bestseller dalle aziende, nascono dalla capacità di ispirarsi al quotidiano per trasformarlo in altro, trattando con ironia il rapporto tra forma e funzione.
Per raccontare una figura così attiva e atemporale, è stato scelto di non seguire un approccio cronologico o schematico, ma di presentare il lavoro di Castiglioni attraverso una serie di insiemi contenutistici, spesso sovrapposti e intersecati. Di creare, quindi, una mappa di macro e micro concetti ricorrenti nei suoi progetti, disposti nello spazio senza un asseto gerarchico o lineare, bensì in forma rizomatica.
I progetti sono quindi raggruppati in venti cluster e posti in relazione uno con l’altro, allo scopo di raccontare l’approccio di Castiglioni al design e il suo metodo all’interno dei suoi ambiti d’azione: dal design di prodotto fino alle grandi architetture, passando attraverso i numerosi ed emblematici allestimenti che hanno contraddistinto la sua attività professionale.
Biografia e opere
Figlio dello scultore Giannino e di Livia Bolla, si laureò al Politecnico di Milano nel 1944; dopo la laurea lavorò nello studio dei fratelli maggiori Livio (1911 – 1979) e Pier Giacomo (1913 – 1968) in piazza Castello a Milano, dedicandosi a progetti di urbanistica, architettura, mostre, esposizioni e product design. Nel 1944 partecipa, insieme ai fratelli, alla VII Triennale di Milano.
Il design di Achille Castiglioni è sempre stato improntato a una ricerca di funzionalità, anche attraverso il riuso funzionale di oggetti già presenti nella produzione. Nel 1956 fu tra i fondatori dell’ADI, Associazione per il disegno industriale.
Negli anni 1952-1953 si occupa della ricostruzione postbellica del Palazzo della Società per le Belle Arti ed Esposizione Permanente di Milano. Tra il 1955 e il 1979 vince sette premi Compasso d’oro, l’ultimo lo vince nel 1979 per la lampada “Parentesi” progettata insieme a Pio Manzù. Alla Triennale vince numerosi premi: nel 1947 una Medaglia di bronzo, nel 1951 e nel 1954 un Gran Premio, nel 1957 una Medaglia d’argento e una Medaglia d’oro, nel 1960 una Medaglia d’oro e nel 1963 un’altra Medaglia d’argento.
Fin da bambino Castiglioni era attento alla forma e al funzionamento degli oggetti in cui si imbatteva, a partire naturalmente dai giocattoli; nel tempo ha raccolto centinaia di oggetti che assumono i contorni di “object trouves” quasi tutti privi di valore solo perché la loro forma lo incuriosiva e presso il suo studio, oggi fondazione Achille Castiglioni, visitabile in Piazza Castello 27 a Milano, è possibile trovare la sua raccolta di oggetti anonimi divisa per tipologie all’interno di vetrinette come ad esempio le forbici, occhiali e molto altro.
Dal 1971 presiede il corso di “Progettazione Artistica per l’industria” presso la facoltà di Architettura del Politecnico di Torino. Dal 1980 al 1993 è professore ordinario di “Disegno Industriale” al Politecnico di Milano.
Si ricordano i design di sedie come Mezzadro e “Sella” (1957), la poltrona Sanluca (1959), la lampada da scrivania Tubino (1951), la lampada da terra Luminator (1955), la lampada da terra Arco (1962) prodotta da Flos, la lampada da tavolo Taccia (1962), il sedile Allunaggio (1962) e la lampada da terra Toio.
È morto il 2 dicembre 2002, all’età di 84 anni, in seguito ai postumi di una caduta accidentale nel suo studio di Piazza Castello a Milano. È stato sepolto nel Cimitero monumentale di Milano.
Quattordici delle sue principali opere sono presenti al MOMA di New York dove, nel 1997, curatrice Paola Antonelli, venne realizzata la più grande retrospettiva mai dedicata da quel museo ad un designer italiano.
Oltre al museo statunitense, altre importanti gallerie espongono le sue opere tra cui: Victoria and Albert Museum di Londra, Kunstgewerbe Museum di Zurigo, Staatliches Museum fur Angewandte Kunst di Monaco, Museo del Design di Prato, Uneleckoprumyslove Museo di Praga, Israel Museum di Gerusalemme, The Denver Art Museum, Vitra Design Museum di Weil am Rhein, Angewandte Kunst Museum di Amburgo e di Colonia.
Achille Castiglioni in coppia con il fratello Pier Giacomo ha progettato oggetti di produzione seriale per aziende come: Kartell, Zanotta, FLOS, Bernini, Siemens, Knoll, Poggi, Lancia, Ideal Standard, Arflex, Alessi.
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6 OTT 2018 – 20 GEN 2019
Intero 10 Euro
Ridotto 8,5 Euro
Biglietto unico per tutte le mostre 12 Euro
Martedì – Domenica
10.30 – 20.30
Palazzo della Triennale: triennale.org
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