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Il secondo romanzo di Ian Fleming sulle avventure dell’agente segreto James Bond risale al 1959. Adelphi l’ha ripescato e rimesso in stampa per un’edizione da intenditori che (nel bene e nel male) rispetta filologicamente il testo originale. In quest’avventura l’agente Bond, reduce dall’affare finito malino del Casinò francese, vuole vendetta per l’amata perduta (Vesper Lynd) e la cerca in America, a New York. 007 vuole fare la pelle a un trafficante di tesori antichi che lavora per conto dei comunisti, ossia i mandati dell’omicidio di miss Lynd. Leggere il James Bond un po’ retrò di Fleming nel 2014 ha effetti balsamici sullo spirito: i cattivi sono cattivissimi, i buoni anche se duri sono pur sempre buono, gli amici non tradiscono e i governi hanno ancora il potere per combattere il male. Niente a che vedere con il James Bond dell’ultima generazione cinematografica (siete avvisati), ma pur sempre una lettura da non perdere.

letteraturaromanzo
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Redazione

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