Così come nei libri precedenti anche ne “Il viaggio” di Ghita Genovese Vella si ritrova una raffinatezza e una profondità magistrale della produzione lirica. Slittamenti sintattici, scarti del sentimento, sono il terreno sdrucciolo di un pensiero che sfiora altezze quasi mistiche, una grammatica di immagini visive che offre ai sensi emozioni tattili oltre che evocative di per sé.
Infinite sensazioni
Ecco dunque affiorare colori, luci, vibrazioni e contrasti, paesaggi spalancati nell’oasi del cuore: le liriche, asciutte nella materia, concentrano nell’essenzialità del dire la loro forza poetica. Non si sconfina mai nel mero virtuosismo, gli stati d’animo come solitudine, nostalgia, dolcezza e timore sono espressi con sobrietà e linearità. È poesia dell’ombra e della luce, arricchita dalla forza delle azioni quotidiane in cui si svolge, e dipana il vivere di ogni giorno, dove si fa sentire, quasi come il primo ramo fiorito della primavera, una voce poetica capace di rinnovarsi senza mai smarrirsi nei sentieri tortuosi dei bisogni dell’anima.
Un’assenza, per continuare
Poco prima di pubblicare il suo ultimo libro dal titolo emblematico, “Il viaggio”, Ghita Genovese Vella è scomparsa in pochi giorni, lasciando un vuoto nei cuori e nell’anima di chi la amava e stimava come poetessa ma, soprattutto, come persona. La perdita è stata straziante perché ci ha sottratto parte di noi. Ci sono parole che arrivano direttamente all’anima, non importa chi le pronuncia o il tempo che ci mettono per arrivare a destinazione: lungo i fili intrecciati delle nostre emozioni ci trovano e ci riportano a casa, ci restituiscono a noi stessi. È il potere incommensurabile della poesia e per questo motivo, quando scompare un poeta, si spalanca un vuoto, un’assenza che strazia non solo chi l’ha conosciuto ma anche chiunque ha letto o leggerà le sue poesie. È da qui, e cioè proprio per dare un senso al suo “esserci stata” e continuare nella vita di ciascuno di noi, che è nata la volontà di pubblicare postumo il suo libro di poesie dal titolo “Il viaggio “.”
Il viaggio della vita
Ogni vita, infatti, è un viaggio anche se l’uscita dal labirinto rimane, ancora per molti, un sentiero introvabile, una risposta vana per chi voglia cercare un significato all’illeggibilità del vivere. Per tanti resta un unico senso compiuto piuttosto che un percorso attraversato dalle mille sfumature di una poesia. Ma non per Ghita Genovese Vella, che ha saputo coniugare la vibrante espressività dei suoi versi alle asperita del vivere, uscendone sempre vincitrice, persino al di là della morte. Che la terra sia leggera per questa Regina delle parole che ha lasciato nelle nostre mani un sapere antico proiettato nella modernità.
Biografia
Ghita Genovese Vella è nata in provincia di Agrigento. È vissuta ad Udine, occupandosi di letteratura e psicologia. Ha pubblicato “Danzando l’oasi (1973)”, “Reparto zero (1979)”, “Ciotole d’argilla (2006)”, “Lo specchio del lago (2009)”, “Il cuore metafora della storia dell’uomo”. Convegno di cardiologia, “Udine” (2012), “Sul sentiero delle tre effe” (2013).
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Il Viaggio
di Ghita Genovese Vella
a cura di Vincent Reis
Tipografia Graphis, Fagagna (UD)
Novembre 2014
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