Alle università in mobilitazione,
siamo studenti e studentesse delle scuole in mobilitazione. Negli ultimi giorni si stanno moltiplicando le iniziative volte a ricomporre un’ opposizione sociale ai progetti di smantellamento dell’istruzione e della ricerca pubblica.
E’ nato un movimento nuovo, fatto di studentesse e studenti che hanno a cuore il loro presente e futuro, che vedono nella conoscenza l’unico strumento di emancipazione dalla subordinazione al mercato e dalla precarietà. Le mobilitazioni dell’ultimo mese hanno attraversato tutti i gradi dell’istruzione, dalle scuole elementari alle università; contro l’idea reazionaria del maestro unico e contro i nove miliardi e mezzo di tagli previsti dalla legge 133. La battaglia per un’ istruzione pubblica e di qualità sta attraversando tante città e sta diventando un momento di riscatto civile e sociale di tutto il paese.
Per questo siamo convinti che continuare la nostra lotta sia necessario. Ci siamo mobilitati il 10 ottobre, invadendo le piazze di cento città e, proprio in queste ore, sono centinaia le scuole bloccate, occupate, autogestite. Non è per noi la solita protesta, è per noi una battaglia determinate per il futuro. Ci faremo sentire nei giorni 21, 22 e 23, quando il decreto 137 sarà discusso al Senato. Siamo intenzionati a fare di tutto per bloccare questo provvedimento, che impone una dimensione regressiva dell’educazione. Respingiamo al mittente, l’idea leghista e razzista delle classi differenziate per gli studenti immigrati, consapevoli che solo la scuola può essere un laboratorio civile di contaminazione e interculturalità.
Saremo anche il piazza il 30 ottobre, in occasione dello sciopero generale della scuola. Siamo convinti che questa sia una delle tappe fondamentali di questo movimento.
Siamo al fianco del movimento universitario, degli enti di ricerca in mobilitazione, delle tantissime studentesse e studenti che in questi giorni hanno dato una grandissima risposta di vitalità e consapevolezza. Ci unisce la contrarietà al tentativo di smantellamento e privatizzazione dei luoghi del sapere, ci unisce la stessa incertezza per il futuro, ci unisce la condanna ad una vita di precarietà, ci unisce il desiderio di lottare per una conoscenza realmente libera e accessibile.
Per questo la nostra lotta è anche la vostra lotta. Per questo vi invitiamo a costruire un unico grande e inedito movimento di chi vive i luoghi della formazione, di chi fruisce e produce conoscenza a partire da scuola e università. Vi chiediamo di scendere in piazza con noi il 30 ottobre, per generalizzare lo sciopero della scuola a tutti gli stadi della formazione. Vi invitiamo a discutere insieme la costruzione di una grande data di mobilitazione nazionale a Novembre, che riesca a dialogare con le mobilitazione dei lavoratori e dei ricercatori degli enti di ricerca, per creare un unico grande momento di mobilitazione.
Venite nelle nostra scuole in agitazione, portate in esse le vostre esperienze, condividiamo un momento nazionale di confronto e elaborazione collettiva. Se non ora quando?
Studentesse e studenti delle scuole in agitazione.
di Gbeccia – Fonte: sito del L’Unione degli Studenti,