Il principio per cui in democrazia ogni voto è legittimo non è sempre vero. È falso, per esempio, se col proprio voto si contribuisce a scardinare il sistema democratico avvantaggiando una forma strisciante di dittatura. Per questo motivo possiamo tranquillamente dire agli elettori di centrodestra che oggi fanno bene a vergognarsi della propria preferenza elettorale. Loro hanno aiutato una maggioranza, che si crede padrona di un potere assoluto, a imporre agli italiani delle leggi senza passare dal parlamento, senza consultare nessuno compreso il popolo che li ha legittimati a governare. Il ricorso ai decreti legge è l’arma preferita dal governo Berlusconi perché, a quanto pare, reputano una perdita di tempo ogni discussione parlamentare. Ma se la maggioranza ha i propri diritti, dove sono finiti quelli della minoranza? E oggi in tanti scoprono amaramente cosa significa essere una minoranza in un paese intollerante come il nostro. Oggi tutti gli italiani che dissentono dall’ideologia aziendalista del “popolo delle libertà” (mai nome fu più grottesco) sono equiparati agli extracomunitari, agli stranieri, a tutti quelli che non rientrano negli schemi di una società senza anima, quella voluta da Berlusconi. La maggioranza è col centrodestra e in democrazia questo basta per decidere chi ha ragione. Nell’essere diventata razzista, ignorante, arrogante, avida e violenta la democrazia italiana mostra il peggio di sé. Qualcosa di cui vergognarsi così come fanno gli elettori del centrodestra che, ai sondaggisti davanti ai seggi elettorali, preferiscono non dichiarare cosa hanno votato per non fare brutta figura. Ma esiste un limite fisiologico all’abbrutimento di una nazione che è stato varcato. Berlusconi e il suo esecutivo si illudono che il paese tornerà alla normalità e non si rendono conto che qualcosa si è rotto. Oggi molti dei suoi elettori lo hanno osservato bene in televisione e hanno visto un uomo pericoloso.