
Cinzia Baldini, “Elektron” (Linee Infinite, 480 pagine, 15 euro)
“Elektron” è il tuo quinto romanzo, il sesto libro pubblicato. Ti ripresenti con una nuova storia di Fantascienza. Ma nel passato hai scritto anche romanzi d’amore e introspezione come “Semplicemente donna”. A cosa devi questo ampio spettro di temi e stili?
«Alla mia ispirazione che credo, come per molti autori, è in continuo divenire. Basta una scintilla che essa si mette in movimento ed io non devo far altro che assecondarla e con la tastiera, a portata di mano, “godermi lo spettacolo”».
Inutile dire che il tuo genere preferito è diventato la Fantascienza, o meglio una commistione tra Fantascienza e ercheologia eretica. Da dove deriva questo interesse tanto singolare quanto avvincente?
«Perché non mi accontento di un argomento “preconfezionato”, mi piace indagare, cercare risposte inedite e originali, grattare la superficie per trovare quell’oltre che spesso abbiamo sotto gli occhi ma non riusciamo a vedere perché distorto da preconcetti o annebbiato da dottrine/filosofie opportunamente fuorviate e fuorvianti».
Quando pensiamo a Cinzia Baldini pensiamo alla “Fantascienza al femminile”, dato che la Fantascienza è tradizionalmente un campo narrativo dominato dagli uomini. Ti ritrovi in questa definizione?
«Non amo essere inserita in una riserva come gli Indiani d’America ma in questo caso credo che la definizione renda bene l’idea. È innegabile che il genere fantascientifico sia monopolio maschile ma non lo ritengo un voluto sessismo letterario. Credo piuttosto sia dovuto al fatto che esso sia poco congeniale alla creatività femminile. Io ho provato ad unire la tecnologia con la passione, l’avventura con la sensualità, la razionalità con l’istinto e la guerra con la pace. Speriamo di esserci riuscita».
Ormai scrivi da molto tempo e sei un’autrice edita da sette anni. Come si è evoluta la tua esperienza di scrittrice e il tuo stile?
«Diciamo che più che evoluta è meno incerta, più sicura e incisiva, per usare una parola è maturata e come ho già detto ha acquisito una sua originalità. Il modo in cui ciò è avvenuto è un mix dovuto al tempo che passa e ti porta a riflettere, alle letture a cui mi dedico ininterrottamente appena ho un minuto di tempo libero a disposizione e di appunti quotidiani di pensieri, post-it, briciole fermate su carta di tutto ciò che mi colpisce in un determinato istante.
Cos’ha “Elektron” di diverso dai romanzi precedenti? Qual è la sua novità?
«La doppia trama a cui si intrecciano improvvisi colpi di scena e cambi repentini di luoghi e panorami, alcuni dialoghi e l’ambientazione. La sua novità? Sicuramente il fatto di essere ambientato in un pianeta semisconosciuto del sistema solare: la Terra di trentacinquemila anni fa!»
Come sono i personaggi dei libri di Cinzia Baldini? Quanto hanno della loro autrice?
«Sono personaggi normali, uomini e donne che si rimboccano le maniche e affrontano quotidianamente i loro problemi o godono le soddisfazioni che la vita riserva ad ogni essere umano. Sono personaggi veri che potresti incontrare la mattina sul metrò. Di me cosa hanno? Il DNA!»
Cosa chiedi ai tuoi lettori? E cosa pensi possano chiedere loro a te come autrice?
«Di entrare nel romanzo e identificarsi nei miei personaggi per vivere la storia come una meravigliosa avventura che per qualche ora riesca a far dimenticare il tran tran quotidiano. In fondo credo che “l’ora d’aria” per un’evasione dalla propria esistenza, per una catarsi dai propri pensieri, sia ciò che ogni lettore si aspetta dal libro che ha scelto di leggere».
Un bilancio di questi sette anni da scrittrice?
«Se è un sogno: non svegliatemi!»
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Domenica 09 Novembre 2014 Cinzia baldini sarà alla “Sala Blu” del “Pisa Book festival”, Palazzo dei Congressi, Via Matteotti n°1, Pisa. L’inizio dell’evento è previsto per le ore 10:00.
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