La mostra Spazi di Confine/Spazi di Conflitto, che si innaugura giovedì 22 ottobre 2009 alla Galleria Arte Borgogna di Milano, riunisce quattro artisti – Martina della Valle, Alessandra Senso Odoni, Carlo Steiner, Paola Verde – invitati a confrontarsi sul tema degli spazi di confine e di conflitto, intesi nelle loro più diverse accezioni (in senso fisico, sociale, politico, intimo). Spazi che si situano tra il pubblico e il privato, tra la sfera individuale e quella sociale; spazi aperti alla protesta e/o alla proposizione di nuove logiche e interpretazioni.
Nell’accezione fisico-geografica, essi sono intesi come quegli spazi che hanno la prerogativa di essere vuoti, marginali, periferie dello spazio e della mente che, per la loro mancanza di definizione, diventano luoghi di libertà frequentemente re-interpretati dagli artisti. La loro marginalità – che li sottrae alle dinamiche dello spettacolo e del consumo – permette lo svincolamento dalla società attuale e dalla sua inesauribile richiesta di merce: non essendo luoghi-vetrina, qui spesso si esplicano forme di creatività meno omologate, rinascono aggregazioni, forme di socialità, di azione e interventi alternativi e critici. E sono spesso proprio gli artisti a chiederci di guardare a questi spazi come a luoghi da far rinascere creativamente e criticamente.
Gli spazi di confine e di conflitto sono anche interiori, intimi. Sono le zone dello scarto tra memoria e realtà; costituiscono lo spazio decisionale che si pone tra il sì e il no, quello dove si gioca la scelta personale.
Gli artisti presenti:
Paola Verde presenta La Zona (2009), un wall-paper realizzato con una serie di fotografie di fabbriche dismesse dell’area metropolitana milanese. Alcuni di questi luoghi non esistono più, hanno ceduto il passo alla città che cresce, i loro scheletri ingombranti divenuti inutili sono stati sostituiti da centri commerciali multifunzione. Di molti di loro, oggi, non resta che il ricordo. I luoghi industriali fotografati da Paola Verde subiscono una trasposizione estetica che è frutto di una combinazione tra architettura, memoria e storia.
I festoni che costituiscono Festhyssen (2008) di Carlo Steiner, che dal soffitto della galleria si estendono fino all’altezza degli occhi del pubblico, sono realizzati impiegando gli articoli dei quotidiani usciti i giorni successivi al terribile incidente alla Thyssen-Krupp. Attraverso l’effetto di spaesamento provocato nell’osservatore, che si ritrova al confine tra i concetti di “festa” e “decorazione” – veicolati dal festone – e quello di “morte” – evocato dal ricordo del tragico evento – l’artista propone una riflessione sull’informazione mediatica, di frequente mistificante e sulle complesse relazioni che si instaurano su un’arte di denuncia e il luogo cui è destinata, spesso lo spazio di una collezione privata (qui l’artista considera il doppio ruolo della famiglia Thyssen, industriali e collezionisti, come destinatario del lavoro dell’artista).
Martina della Valle ragiona sul tema della presenza e dell’assenza, realizzando Framed Memories#1-Berlin (2009), una serie di nove opere uniche costituite da vecchie fotografie di famiglia ognuna delle quali mascherata da un passe-partout, sigillato con ceralacca, che lascia libero alla vista un unico dettaglio. L’intento dell’artista è di preservare il significato e il valore delle immagini, proteggendole dallo sguardo, per salvaguardare le storie narrate e custodirne la loro carica evocativa. L’osservatore viene stimolato, attraverso i dettagli visibili, a dare un nuovo significato e a costruire una storia filtrata dalla propria esperienza.
L’installazione Personal Memory Bank. Your ideas are in good hands! (2009) di Alessandra Senso Odoni indaga il confine tra la sfera privata e quella pubblica attraverso i due principali motori della contemporaneità, il denaro e il sesso. Invadono lo spazio di un’intera sala della galleria un centinaio di casseforti di varie dimensioni ricavate da scatole di cartone – ognuna identificata da una parola chiave e da un disegno – che custodiscono i segreti, le ansie e le paure di ognuno. Per l’intero svolgimento della mostra, la cassaforte “Sex” collocata al centro della sala è adibita a raccoglitore di opinioni: il pubblico è invitato a imbucarvi un proprio pensiero e al termine dell’esposizione essa verrà sigillata.
Spazi di Confine / Spazi di Conflitto segna l’interesse di Arte Borgogna per la giovane arte contemporanea inaugurando un nuovo indirizzo espositivo parallelo a quello già consolidato.
Informazioni sulla mostra:
Spazi di Confine / Spazi di Conflitto
Martina Della Valle, Alessandra Senso Odoni, Carlo Steiner, Paola Verde
a cura di Francesca Guerisoli e Rossella Moratto
da giovedì 22 ottobre a venerdì 27 novembre 2009
Inaugurazione: giovedì 22 ottobre 2009, ore 18
Galleria Arte Borgogna
Via Visconti di Modrone, 20 – Milano (MM San Babila)
orari: dal lunedì al venerdì ore 15-19
info: (+39) 02.780884
Fonte: Rosa Carnevale Ufficio Stampa