Quella pubblicità progresso era decisamente chiara ed esplicita e mirava alla prevenzione più che alla diagnosi. C’è un’intera generazione, compresa tra i 18 e i 35 anni che, a causa della disinformazione e di molti pregiudizi, conosce poco questa malattia. Una generazione cresciuta senza più alcun tabù sessuale, caratterizzata da comportamenti sessuali molto liberi, spesso a rischio, condotti cambiando frequentemente partner e, sopratutto, non usando il preservativo nei rapporti occasionali. L’informazione sull’Aids negli ultimi quindici anni è stata quasi nulla sui grandi media e quando c’è stata ha ribadito il concetto, ormai falso, che questa malattia riguarda i tossicodipendenti e il mondo della prostituzione.
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