Maria Teresa d’Austria, sua figlia Maria Antonietta e la principessa Sissi
: tre donne legate fra loro per legami d’amore o di sangue che, nello scorrere della storia e delle dinastie imperiali, raccontano la città di Vienna mostrandone un lato magico ma anche inquietante.
Partiamo dalla prima, Maria Teresa d’Austria: nata nel 1718 è figlia di Carlo VI e di Cristina di Brunswick-Wolfenhuttel. Eredita il trono d’Austria solo grazie alla lungimiranza del padre, che ne conosceva ed amava il carattere volitivo, in seguito ad un particolare atto (1713) che assicurava la successione dell’impero asburgico anche alla linea femminile.
Sposa per amore, nel 1736, Francesco Stefano di Lorena, che l’anno seguente divenne granduca di Toscana e con il quale farà ben sedici figli, undici femmine e cinque maschi, fra i quali si distingueranno l’imperatore Giuseppe II d’Austria e il granduca di Toscana Leopoldo (imperatore d’Austria alla morte di Giuseppe II).
Tra le figlie femmine c’è da nominare sicuramente Maria Antonietta, che diventerà Antonietta di Francia come moglie di Luigi XVI e Maria Cristina, l’unica delle sue discendenti a cui permetterà di sottomettere la ragion di stato ai sentimenti e di sposarsi per amore.
Durante i trent’anni del suo regno Maria Teresa governa segretamente: l’imperatore ufficiale “sarebbe” suo marito Francesco ma anche prima che Maria Teresa lo convinca, con tutta la sua dolcezza e le sue astuzie femminili, a rinunciare al trono in favore di suo figlio Giuseppe II, la vera “ comandante in capo” è lei tanto che si fa ritrarre nei numerosi affreschi di Schönbrunn sempre con le chiavi del mondo in mano e la corona sulla testa. Certo ella indica sempre il marito e ne fa eseguire numerosi dipinti che dissemina per le stanze dello Schloss, ma si capisce, sempre e comunque, “chi porta in pantaloni”in casa Asburgo – Lorena.
Ma nella sua lunga vita è fortunata: nemmeno il fatto di arrivare a pesare quasi un quintale dopo tutte le gravidanze le aliena l’amore del marito che le sarà devoto fino alla sua morte, nel 1765, per ventinove anni di matrimonio felice.
E’ una sovrana illuminata tanto che darà all’impero un’organizzazione quasi di tipo moderno con il Consiglio Segreto, una specie di Consiglio dei Ministri, la Cancelleria di Corte una sorta di Ministero degli Interni e degli Esteri, il Consiglio Militare Aulico, il nostro Ministero della Guerra, la Camera Aulica, il nostro Ministero delle Finanze e organismi autonomi per il governo della Boemia e dell’Ungheria.
Durante il suo regno non sono pochi i privilegi che vengono concessi alla borghesia e gli aggravi a carico dei contadini alleggeriti. Uno dei suoi più grandi pregi è quello di voler favorire l’espansione dell’Impero non attraverso le guerra ma attraverso i matrimoni, siano questo d’amore o meno non le importa molto. con il figlio Giuseppe ci riesce, egli sposa per amore Isabella di Borbone – Parma che però muore di vaiolo pochi anni dopo e Giuseppe si risposerà con Maria Giuseppa di Baviera che però non solo non amava ma neppure voleva vedere troppo spesso, tanto da farsi costruire una sorta di separé nel balcone della sua camera per non doverla guardare troppo spesso o, troppo all’improvviso, quando vi si affacciava.
Ma torniamo a Maria Teresa: ella non esita a “sacrificare” la figlia minore, Maria Antonietta perché sposi il delfino di Francia e faccia finire la guerra contro la Prussia e L’Inghilterra promuovendo invece una forte alleanza fra Austria e Francia. La vita di Maria Antonietta sembra un sogno quando all’età di 15 anni sposa l’erede al trono di Francia, il Delfino. La Francia era allora la più potente nazione dell’Europa continentale, e il palazzo di Versailles il più opulento.
La giovane principessa non avrebbe potuto sperare in un matrimonio più prestigioso, e la sua magnifica cerimonia matrimoniale nel 1770 non ha eguali in fatto di pompa reale. Al confine fra Austria e Francia viene spogliata e rivestita con l’abbigliamento allora di moda alla corte francese. Quando è presentata al re di Francia Luigi XV, questi la definisce deliziosa e commenta con tutti i presenti sul suo grazioso aspetto ben proporzionato, di cui egli molto si era compiaciuto e che tanta fatica le era costato, dato che per sposare Luigi Antonia aveva dovuto raddrizzarsi e sbiancarsi i denti, imparare più lingue oltre al francese, muoversi con grazie e leggerezza nel famoso “passo strascicato” così di moda a Parigi.
Maria Antonietta diventa la Delfina, circondata da tutti gli agi della corte francese. ma la storia ci insegna che a differenza di sua madre, questa giovane Asburgo non avrà vita facile, seppure fra i grandi lussi di Versailles ella non troverà quella felicità o non eseguirà alla lettera, a causa degli stravolgimenti politici toppo frenetici dell’epoca, gli insegnamenti della madre e porgerà il suo candido collo alla ghigliottina il 16 ottobre 1793.
Passiamo ora a Sissi, la vera “imperatrice di Vienna. la sua vita la si può ricostruire attraversando i suoi appartamenti Imperiali dell’Hofburg, il Palazzo Reale di Vienna, che oggi ospitano il Museo Sissi. Elisabetta di Baviera a Hofburg ci si svela in tutte le sue contraddizioni e bellezze ed è molto diversa da come mito o film l’hanno descritta. La prima cosa da dire è che, errore dovuto ad una serie televisiva in auge negli anni ’50 Sissi in realtà era nata e chiamata Sisi, e cioè con il suo vero nome. La serie televisiva, per adeguarsi al linguaggio internazionale, trasformò Sisi in Sissi.
Questo è forse il primo passo della costruzione del mito di Sissi, che trasforma la storia di una donna che aveva vissuto in modo libero e anticonvenzionale nonostante fosse l’imperatrice d’Austria in un simbolo puramente romantico. A differenza di quanto si evince dai film Sissi, per il suo carattere schivo e facile alle lacrime, non era osannata dai giornali austriaci e non era acclamata dalle folle. La nobiltà austriaca come quella boema la considerava non adeguata al ruolo, troppo distante dal cerimoniale di corte e dai riti secolari che accompagnavano la vita degli Asburgo da molti secoli e che suo marito, Francesco Giuseppe conosceva alla perfezione.
Solo dopo la serie televisiva, Sissi è diventata un business.Ma l’immagine che la Tv ha trasmesso della principessa non è reale. Sissi, era ed ha vissuto, in modo diverso, vivendo nel culto della sua bellezza. Ella infatti aveva la mania della magrezza, quasi un’anoressica ante litteram dato che era alta 1.70 cm e che pesava, nei momenti buoni 50 kg. Aveva delle vere e proprie fissazioni sull’esercitare il fisico tanto che faceva sport, come dimostrano gli anelli da ginnastica nelle sue stanze, cavalcava anche tre ore di fila. La sua giornata cominciava alle cinque, quando si alzava, faceva il bagno e poi Si pettinava per tre ore al giornoperché aveva capelli lunghi un metro e 60.
A pranzo beveva del brodo, ottenuto strizzando della carne cruda e facendo bollire quanto ne usciva fino ad ottenerne un composto denso e oleoso o sorbiva del latte, a cena, mai dopo le 5.30 del pomeriggio, poca carne e della verdura cotta. Fece 4 figli ma solo l’ultima, Maria Valeria fu la più amata, degli altri tre Sofia muore a due anni, Gisella viene sacrificata in sposa per ragioni di stato, Rodolfo, l’erede al trono si suicida a 31 anni, nel 1889. da quel momento Sissi si chiude sempre di più in se stessa e si veste soltanto di nero. Non appare quasi mai in pubblico e si nasconde dietro ventagli, veli e ombrellini. Torna a scrivere poesie, cosa che aveva sempre fatto fin da quando era giovane; le poesie, però, hanno un tono deluso, malinconico e tragico e descrivono il suo crescente isolamento dal mondo. Il suo unico svago è viaggiare tanto che fugge dalla Corte Viennese e si allontana anche affettivamente ed emotivamente dal marito.
Nel museo la sua vita si può osservare anche attraverso numerosi oggetti: un completo di toilette da viaggio da 23 pezzi e una farmacia da viaggiodi 63 pezzi; inoltre è visibile la sua cassetta di acquerelli, lo scrittoio, la ricostruzione del lussuoso vagone-salone di corte e anche la sua maschera funebre. Ci sono anche alcuni suoi gioielli ma sono una ricostruzione fatta dal museo in cooperazione con Swarovski, oltre alla ricostruzione dell’abito che la giovane sposa indossò alla festaprima delle nozze.
Tristissimo è il suo epilogo: durante uno dei suoi viaggi in fuga per il mondo, il 10 settembre 1898, a Ginevra, Elisabetta viene assassinata dall’anarchico italiano Luigi Luccheni. Sissi era a Ginevra in incognito ma Luccheni riusce a raccogliere una confidenza che gli svela la vera identità dell’imperatrice. Sulla strada che Sissi per raggiungere l’imbarco, Luccheni la colpisce al petto con una lima. Sissi continua a camminare fino alla nave, convinta di essere stata soltanto spinta a terra. Poco dopo l’imperatrice cade al suolo e muore. Era stata colpita al cuore. La salma di Sissi viene trasportata a Vienna e inumata nella Cripta dei Cappuccini dove riposa oggi. E’ servita la sua morte, così tragica, per trasformare una bellissima principessa triste in un mito.