In occasione dello speciale ’68 vi presentiami una selezione di tre film legati a quella esperienza storica. Il primo, Jules et Jim di Truffaut, girato prima del movimento sessantottino, un riferimento per quella generazione. Il secondo, Teorema di Pasolini, girato nel 1968, espressione dell’atmosfera rivoluzionaria e contestataria di quell’epoca. E il terzo, The Dreamers di Bertolucci, del 2003, opera che ripropone l’epoca sessantottina attraverso una rilettura contemporanea. Tre opere che hanno fatto la storia del cinema, tre pellicole da scoprire e riscoprire.
Jules et Jim : il ménage à trois più famoso della storia del cinema
“On s’est connu, on s’est connu./On s’est perdu de vue, on s’est r’perdu de vue. /On s’est retrouvé, on s’est réchauffé./ Puis on s’est sépararé. /Chacun pour soi est reparti dans l’tourbillon de la vie…” Queste le parole della celebre canzone “Le tourbillon“, cantata da Jeanne Moreau nel film del 1962, tratto dall’omonimo romanzo di Henri-Pierre Roché, considerato immorale dai perbenisti dell’epoca ma che resta un classico del cinema francese : “Jules et Jim” di François Truffaut. Jules e Jim è il terzo lungometraggio di François Truffaut. Girato a Parigi, in Costa Azzurra e in Alsazia dal 10 aprile al 28 giugno 1961 è stato proiettato per la prima volta in pubblico il 24 gennaio 1962. Il film è tratto dal romanzo omonimo di Henri-Pierre Roché. Lo scrittore avrebbe dovuto scrivere i dialoghi della sceneggiatura, ma morì nell’aprile del 1959. Nove anni dopo Truffaut adatterà un altro romanzo dello scrittore francese: Le due inglesi.
Un film che resta tra i più popolari della Nouvelle Vague e di sicuro il capolavoro di Truffaut. La storia racconta del ménage à trois del francese Jim, del tedesco Jules e della splendida Catherine (interpretata dalla bellissima Jeanne Moreau). I due personaggi maschili interpretati da Oscar Werner (Jules), Henri Serre (Jim) vivono in solidarietà spirituale interessandosi di arte, teatro, poesia, letteratura e musica.
Il punto di partenza è la bellazza di una statua greca: di fronte a questa figura in pietra i due inseparabili amici fanno voto di ritrovare una donna che abbia lo stesso misterioso sorriso. E la donna non tarda ad irrompere nella loro vita : la sensuale Christine (Jeanne Moreau) di cui entrambi si innamorano. Inizia per loro un ménage à trois travolgente, descritto e raccontato dal grande regista con dolcezza e pudore. Le vicende della Grande Guerra separano le vite dei tre personaggi e dopo la fine del conflitto Jim ritrova Jules e Catherine sposati, in uno chalet sul Reno. Il rapporto matrimoniale dei due però è logoro, nonostante la presenza delle figlia Sabine. Sarà solo in questo momento che Jim decide di confessare i propri sentimenti a Catherine.
Ma un epilogo tragico attende Catherine e Jim, quasi a condannare quel tipo di amore impossibile che legava i tre personaggi. Nonostante l’epilogo tragico Jules et Jim resta un capolavoro immortale, un inno alla vita, all’amore, all’amicizia, alla libertà e alla donna, così ben rappresentata dalla raggiante Jeanne Moreau. Ed in questo tourbillon di sentimenti che gira attorno al suo personaggio, Jeanne Moreau interpreta la fortunata canzone “Le tourbillon” scritta da Boris Bassiak, travolgendo con il suo charme e la sua freschezza.
Con questo film prosegue la collaborazione tra Truffaut e Georges Delerue, che aveva già composto le musiche per il precedente lungometraggio del regista francese, Tirate sul pianista. La colonna sonora di Jules e Jim è la più lunga tra quelle dei film di Truffaut: oltre 54 minuti (cui andrebbero aggiunti un’altra cinquantina di secondi della Marsigliese che fanno da colonna sonora alle sequenze riguardanti la prima guerra mondiale). Si tratta di 40 frammenti di durata variabile tra i 12 e i 190 secondi distribuiti in modo difforme tra la prima e la seconda parte del film: più brevi e numerosi nella prima, più radi e lunghi nella seconda.
Fonte : wikipedia