Walter Veltroni, come da pronostici, è il segretario del nascente Partito Democratico italiano. Il sindaco di Roma è stato eletto con il 75,7% dei voti. Un successo, secondo esponenti della maggioranza, poiché sono andati alle urne circa tre milioni di persone, meno delle primarie del 2005, che portarono alle urne oltre quattro milioni di elettori, ma è da considerare che queste consultazioni erano teoricamente aperte a solo una parte del centrosinistra. I partiti di sinistra e quelli di centro, infatti, non avevano candidati, che in questo caso, non considerando i due outsider, provenivano dagli ormai disciolti partiti dei Democratici di Sinistra e de La Margherita. Le operazioni di voto, tuttavia, non sono ancora chiuse, poiché all’estero, in America, si sta ancora votando, causa il fuso orario.
A buona distanza da Walter Veltroni si sono piazzati Rosy Bindi, con il 14,1% dei voti, e quindi Enrico Letta, con il 10,1%. Molto distanziati gli outsider, il blogger Mario Adinolfi, con lo 0,1%, e l’economista Pier Giorgio Gawronski, con la stessa percentuale di voti. Gli ultimi due candidati, tuttavia, sono stati penalizzati dal fatto di non avere avuto la possibilità di organizzare liste in tutti i 475 seggi.
Una giornata lunga e piena di notizie, quella trascorsa da centrosinistra. Nel corso della giornata i candidati si erano mantenuti cauti sul numero dei votanti, mantenendosi sui due milioni. Ma già dalla mattina si erano formate lunghe code ai seggi, e nel pomeriggio in alcuni seggi le schede sono andate esaurite e si è dovuto ricorrere a delle fotocopie. Alla fine le urne sono rimaste aperte fino a oltre le venti, data preventivata per la chiusura, al fine di smaltire le code degli elettori che desideravano votare. Alla fine il coordinamento ha affermato che gli elettori sono stati tre milioni e trecentomila.
Il neo segretario, che ha atteso i risultati non nella sede storica dell’Ulivo, in piazza Santi Apostoli, segnando una rottura simbolica con il passato, ha parlato dalla Camera di Commercio di Roma, affermando che «Non sarà un partito di correnti e il 50% degli organismi dirigenti sarà composto da donne. Non sarà un partito che nasce dal leader o per un leader ma per le persone reali per questo paese reale». Veltroni ha anche parlato degli avversari del centrodestra: «Lo schema della Cdl – ha detto Veltroni – è vecchio e corrisponde ad una vecchia stagione politica italiana» e che «anche la Cdl verificherà il suo schema».
Secondo Veltroni, inoltre, che ha incontrato Romano Prodi e gli altri candidati a Piazza Santi Apostoli, il Partito Democratico si candida, grazie a queste elezioni, ad essere il primo partito italiano. (Wikinews)
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