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L’autore con uno stile scorrevole e piacevole alla lettura ci propone dieci brevi racconti che hanno come protagoniste le donne attorno alle quali ruotano le vicende di uomini più o meno consapevoli del loro ruolo marginale. Le donne qui sono figure raccontate e viste da uomini, sono figure che si materializzano all’improvviso in una sala di attesa di un aeroporto, o in un casello autostradale, o in una libreria. Figure che appaiono per poi svanire nel nulla, lasciando dietro di sé una scia di mistero, di fascino, di inquietudine: ad un casello autostradale una bambina solitaria chiede a un automobilista di accompagnarla verso il mistero.

L’attesa notturna in un aeroporto è movimentata dai versi di una poetessa russa e dalla sosta sfuggente di una sconosciuta. Improvvisamente queste donne, così come si sono materializzate, scompaiono come dall’ambulatorio di una missione umanitaria, ultimo posto in cui sono state viste una dottoressa volontaria e la ragazza colombiana sua compagna. I personaggi maschili si trovano a cercare, a inseguire mossi da un’impressione, da un sospetto o da una curiosità che li spinge a valicare i limiti del prevedibile, a volte anche del consentito.

Così ci confrontiamo con la povertà dignitosa di una barbona che si aggira per la stazione ferroviaria il 24 dicembre mentre tutti sono a casa a festeggiare o partecipiamo all’incontro del narratore con un’affascinante donna non vedente durante un viaggio in aereo. Infine come si può non amare la figura del vecchio fattore che insegna ad un adolescente come difendere la propria dignità dai soprusi e dalle prepotenze del prossimo? I protagonisti di queste storie sembrano perdere a poco a poco la dimensione umana per evolversi in figure evanescenti, simboliche, metafisiche: incarnano le ansie e delle paure tipiche della nostra società.

Gianrico Carofiglio
Non esiste saggezza
2010
Rizzoli
160 pp., 14 euro

gianrico carofiglionon esiste saggezza
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Redazione

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