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Presto! Accorrete tutti a Milano, il primo maggio, o precari di tutto il mondo! O almeno: d’Italia…

Alle 15, in Porta Ticinese, tra le colonne di San Lorenzo, i precari scendono in piazza al grido di «No Borders, No Precarity». Si tratta del “Mayday”, la parata dei lavoratori atipici, dei cosidetti “precari”. La manifestazione, un’invenzione tutta italiana nata nel 2001 a Milano da un’idea del gruppo Chainworkers.org, si svolge contemporaneamente in 15 città europee, da Madrid ad Helsinki a Vienna, passando per il Giappone, a Tokyo e Osaka.
Il fine della Mayday Parade è di mostrare in tutta la sua entità e pericolosità il problema della precarietà. E lo fa attraverso una festa, una carnevalata, con carri, musica, e sopratutto persone, tante persone: un’intera generazione stretta nella morsa dell’insicurezza economica. Non poteva mancare la benedizione di un santo, la vera mascotte della festa, San Precario, il santo più famoso del Web, che raggruppa sotto la propria protezione i nuovi lavoratori atipici d’Europa. Invenzione milanese, SanPrecario trova seguaci in tutta Europa: lavoratori interinali di tutti i settori e categorie, dai call center all’informazione, dalla ricerca ai trasporti, dalla spettacolo alla moda alla grande distribuzione. E naturalmente gli studenti e gli stagisti, spesso volenterosa e reditizia manodopera (manuale ed intellettuale) a costo zero in molte imprese.

Insomma tutti i giovani sotto i quarantanni (la metà della popolazione attiva dunque…), figli ormai di una condizione economica disastrosa, che porterà l’Italia ben presto alla fame e ad una nuova forma d’emmigrazione verso gli altri paesi europei più “remunerativi”. O peggio, che porterà il mondo occidentale intero ad una nuova rivolta generazionale…

Un appuntamento da non perdere se siete tra i precari (e se siete giovani lo siete di certo) o se avete un buon lavoro e un minimo di coscienza civile.

Fonte: Internet

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Otto

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