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L’Unione Sovietica ha superato la crisi degli anni novanta, non si è mai disgregata, non è mai scomparsa, anzi, è diventata l’unica vera superpotenza del pianeta. Il comunismo sovietico condiziona e influenza tutto, anche la vita dei paesi rimasti (perlomeno nelle apparenza) capitalisti. Per frenare le ambizioni dei suoi due principali rivali – Cina e Germania (entrambi comunisti) –, l’Urss ha fabbricato un’astronave tecnologicamente avanzatissima, con una potenza di fuoco tale da costituire un buon deterrente: la Stella Rossa. Qualcosa però va storto proprio durante il viaggio inaugurale. La nave scompare e riappare in un universo parallelo a noi molto famigliare… In questa realtà il blocco comunista è collassato e una versione blanda e ipocrita del marxismo sopravvive stancamente in alcuni paesi: solo alcune cellule ancora legate al comunismo mantengono in vita l’ideologia nella sua accezione originaria. L’arrivo della Stella Rossa scombussola le cose: i paesi capitalisti non sanno come gestire la minaccia di una aggressione da parte di una potenza tecnologicamente così avanza, i nostalgici del comunismo riprendono vigore e tornano a blandire il sogno della rivoluzione proletaria. Il pianeta torna a interrogarsi sulla possibilità concreta di realizzare il comunismo. Il dilemma per l’equipaggio della Stella Rossa è presto detto: portare pacificamente a questo mondo parallelo infettato dal morbo del capitalismo il messaggio di Marx ed Engels, oppure più semplicemente convertirli tutti con la forza.
[Fabio Oceano, Stella rossa – ed. Delos Books: pagine 272, prezzo 14,00 euro]

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Nove

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