Il 31 gennaio 2010 si celebra la 57a Giornata mondiale dei malati di lebbra, un appuntamento nato per sensibilizzare l’opinione pubblica riguardo a questa malattia antica quanto attuale. “Salviamo la bellezza dell’uomo dalla lebbra” è il titolo dell’appuntamento italiano, organizzato dall’Aifo, un organismo non governativo italiano di cooperazione internazionale in ambito socio-sanitario.
Il 31 gennaio 2010 non sarà solo un giorno “contro” la diffusione di una malattia ma soprattutto una giornata “per” la diffusione di un contagio speciale: quello che Raoul Follereau chiamava l’epidemia del bene, il contagio della promozione della dignità e della bellezza di ogni persona, ed in particolare dei più emarginati e dimenticati, come i malati di lebbra.
La Giornata Mondiale dei malati di lebbra assume quest’anno un valore ancora più elevato alla luce della recente Canonizzazione di Padre Damiano De Veuster, il padre belga che dedicò la propria vita ai malati di lebbra dell’isola di Molokai (Hawaii). La “57a Giornata Mondiale” sarà in particolare dedicata all’India, il paese che registra attualmente il più alto numero di nuovi casi di lebbra ogni anno.
Dal 30 gennaio al 13 febbraio sarà inoltre possibile sostenere i progetti AIFO contro la lebbra in India donando 1 euro con un sms al numero 48582, oppure 2 euro chiamando dai telefoni di rete fissa. L’iniziativa è in collaborazione con Telecom Italia, Tim, Vodafone, Wind e 3 Italia.
“Salviamo la bellezza dell’uomo dalla lebbra”: il significato della 57a Giornata mondiale dei malati di lebbra
Concetto svilito dalla superficialità delle mode correnti, eppure vivo grazie alle più nobili espressioni artistiche del passato e del presente, la bellezza rappresenta il legame più profondo tra l’uomo e la natura. Ogni persona è portatrice di una bellezza che costituisce l’essenza della nostra umanità. La lebbra è una malattia carica di simbolismo, anche per questo: priva la persona della sua armonia esteriore, e induce chi osserva a considerare il malato mutilato della sua stessa dignità umana. “Salvare la bellezza dell’uomo” significa dunque restituire alle persone il rispetto pieno della loro dignità di esseri umani, non solo salvare il loro corpo dalle mutilazioni. Da qui il claim che AIFO ha adottato per la 57a Giornata mondiale dei malati di lebbra: salviamo la bellezza dell’uomo dalla lebbra. Una malattia da cui oggi si può guarire con facilità grazie ai farmaci, ma che colpisce ancora oltre 250.000 persone ogni anno nel mondo. Un problema ignorato dai mass media perché lontano dalla nostra vita di ogni giorno, e tuttavia ancora drammaticamente attuale, un male che ancor più delle altre malattie dimenticate testimonia la condizione di povertà estrema, la privazione dei più elementari diritti sociali e sanitari che colpisce gran parte dell’umanità.
La Giornata mondiale dei malati di lebbra assume un’importanza ancora maggiore alla luce della Dichiarazione sul superamento della discriminazione verso dei malati di lebbra e dei loro familiari, approvata dal Consiglio delle Nazioni Unite per i Diritti umani il 18 giugno 2008. Una Dichiarazione di assoluto rilievo internazionale, che sprona le Nazioni ad eliminare anche a livello legislativo ogni forma di discriminazione contro le persone colpite dalla lebbra. Oggi la Giornata mondiale dei malati di lebbra continua a rappresentare per l’AIFO un impegno fondamentale per dar voce agli ultimi.
Fonte: Sito dell’Aifo