“L’Italia ha tenuto fede solo al 3% delle promesse fatte all’Africa al vertice di Gleneagles del 2005. È come prestare 10 sterline ad un amico e poi averne indietro solo 3. Quando per te da quei soldi dipende qualcosa di più di una birra, si rompe la fiducia. Che legimmità hanno questi imbroglioni di tenere il G8 in casa loro quest’anno? Come osano?” Insomma, non usa mezzi termini Bob Geldoff alzando lo sguardo dalla sua zazzera arruffata. A Londra seduti insieme a lui ci sono gli altri paladini della lotta alla povertà e le malattie in Africa, come il Nobel per la pace Desmon Tutu e Bill Gates. Un coro per presentare il DATA Report 2009 dell’organizzazione One sugli ODA (Official Development Assistance), ovvero il rispetto dell’impegni presi nel G8 di Gleneagles di aumentre gli aiuti all’Africa, e svergognare il nostro paese, che, risultato ultimo nella classifica insieme alla Francia (al 7% di rispetto degli impegni) starebbe sabotando il progresso fatto nell’Africa Subsahariana.
L’Italia nel 2005 si era impegnata a stanziare come ODA lo 0,51% del reddito lordo entro il 2010 e dello 0,7% entro il 2015. Dal rapporto emerge che rispetto al target 2010 – di 3,528 miliardi di euro -, nel 2008 il contributo ODA dell’Italia è stato di 1,089 miliardi, nel 2008-2009 servirebbe un aumento di contribuzione di 1,219 miliardi ma il valore stimato sarà sotto di 251 milioni.Alla fine del 2008 il debito dell’Africa è stato sgravato per 92,8 miliardi di dollari, ma con la crisi economica globale 11 paesi che erano sul punto di cancellare il proprio debito potrebbero regredire.A Gleanegles era stato promesso il raddoppio degli ODA al 2010 con obiettivi di sviluppo nei settori della sanità, educazione, acqua e agricoltura. Ad oggi i fondi stanziati dai paesi del G8 ammontano solo ad un terzo degli aiuti aggiuntiva promessi all’Africa, con Italia e Francia responsabili dell’80% dell’ammanco. Il tempo stringe per rispettare le promesse e il prossimo G8 dell’Aquila sarà cruciale.
“Dobbiamo raggiungere altri 14 miliardi di dollari per completare le promesse. Gli aiuti stanno andando soprattutto in educazione e sanità e si tratta di attività quantificabili – ha detto Bill Gates co-presidente della Bill e Melinda Gates Foundation – con ogni miliardo che si aggiunge al Global Fund possiamo curare un milione di persone. I vaccini che ora sono diventati disponibili in Africa hanno già salvato oltre 3 milioni di vite”.Quest’anno il Fondo Monetario Internazionale prevede che la crescita economica dell’Africa passerà da un 6,7% al 1,7%.
“I contadini più poveri che subiscono gli impatti peggiori dei cambiamenti climatici hanno bisogno di aiuti per migliorare raccolti e produttività. I paesi scandinavi e l’Olanda sono i più coraggiosi in questa sfida alla povertà e anche la Spagna ha fatto degli aiuti all’Africa una priorità”, dice il fondatore di Microsoft che con la sua fondazione sta promuovendo la ricerca sull’HIV e sta lavorando per sradicare Polio e Malaria.
“Che obblighi abbiamo di aiutare altre persone così lontane da noi che non non vedremo mai?” chiede Geldof, “Come mai la persona che attraverso la tecnologia ha creato l’economia moderna, ha deciso di dedicare tutto il resto della sua vita ed il suo patrimonio a questa missione?”.”Perché la povertà è una condizione empirica che può essere rimossa, e deve essere rimossa – conclude il cantante attivista – perché la nuova architettura dell’economia globale è collassata proprio perché il 50% delle persone che vivono con meno di 2 dollari al giorno non ne facevano parte.
Il messaggio è forte e chiaro, da Londra alla Farnesina, nelle orecchie degli otto ministri dello sviluppo che l’11 e il 12 giugno sono riuniti in preparazione del Summit dell’Aquila (8-10 luglio).
[fonte: Wired.it]