Una voce può raccontare una vita, un coro regalare il senso dell’appartenenza comune. È quello che ho percepito ascoltando il coro Schola Cantarum Coralina (coro misto cubano di 20 elementi) diretto dalla professoressa Alina Orraca, durante la manifestazione de La Fabbrica del canto, XIX festival corale internazionale. Festival premiato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, per la seconda volta, con la medaglia d’oro per meriti artistici, vede la partecipazione di otto tra i migliori cori al mondo, provenienti da Europa, Africa, Asia, America Latina. Sono ancora in tempo per dirvi: non mancate questo appuntamento, che si protrarrà sino al 23 Giugno. Incontri che si tengono presso le chiese, i teatri e gli auditorium delle province di Milano, Monza e Brianza, Varese, Brescia, Como, Sondrio e Lecco.
Nella Chiesa del SS. Redentore di Busto Arsizio tanta è stata l’affluenza per questo coro che già aveva fatto tappa l’anno scorso. Noto il pubblico in trepida attesa dei coristi che fanno il loro ingresso in chiesa intonando Hodie Christus Natus Est di Francis Poulenc. L’ effetto suscitato è lirico e sognante e già al primo canto i presenti si trovano ad avere furtive lacrime sul ciglio. Il programma della serata è di musica sacra, le arie sono proposte in diverse lingue tra le quali venezuelano, cubano e inglese mentre il pubblico si lascia coinvolgere in un abbraccio ideale sulle note dell’ Ave Maria di Andrés Alén. Gli applausi del pubblico sono sostenuti, incalzanti per dare segno di ascolto e gratitudine che non smette di aumentare. La musica è colpevole di provocare romantici struggimenti. I gesti precisi di Alina Orraca indirizzano il coro verso suoni che commuovono per la meraviglia che suscitano.
Il concerto termina con il brano di David Willocks Deck The Hall in un’atmosfera che solo la musica può creare. I ragazzi della Schola Cantarum Coralina si lasciano trasportare da questo brano “natalizio”, modulano la loro voce e si muovono creando figure che coinvolgono e deliziano l’orecchio interiore. L’assessore alla Cultura Claudio Fantinati e il sacerdote don Diego Giorgio Brianza si fanno portavoce del pubblico presente chiedendo loro di proseguire nell’esibizione con altri brani in lingua cubana. Le ultime note sono quelle della canzone Son De La Loma di Schola Cantorum Coralina. Salutano cantando tra il pubblico ormai suggestionato e rapito da un’ inattesa bellezza. Vorrei rinnovare il mio invito, a voi lettori, ad ascoltare almeno uno degli otto cori de La Fabbrica del canto riportandovi le parole di don Diego Giorgio Brianza: «Che questo povero mondo diventi come il loro canto…»
Informazioni:
La Fabbrica del canto, XIX festival corale internazionale
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