Vi siete mai chiesti se, per caso, voi non siate un “naso”? No, non si sta chiamando in causa il buon Cyrano De Bergerac, anche se la sua appendice di certo ha fatto parlare nel corso della storia, e neppure l’affascinante per quanto perverso Jean Baptiste Grenouille, protagonista del romanzo Profumo di Suskind che era ossessionato dalla ricerca del proprio personalissimo odore come tramite per essere accettato dai suoi simili e trovare una sua collocazione nel mondo.
Se pure però non fate parte di questa schiena di evanescenti personaggi letterari o reali vissuti nel passato, certamente ne sareste affascinati soprattutto se li inserire nel loro contesto mettetendo piede nel luogo simbolo dove sono nati i più grandi profumieri d’Europa: la città di Grasse. Ecco come la descrive Suskind nel suo romanzo: “All’altro limite della conca, a forse due miglia di distanza, sulle ripide montagne, era adagiata,o per meglio dire incollata, una città. Vista da lontano non dava un’impressione di particolare grandiosità. non c’era un duomo possente che svettasse al di sopra delle case, ma soltanto un piccolo cono di campanile, non c’era una rocca dominante né un edificio sfarzoso che colpisse l’attenzione. Le mura apparivano tutt’altro che imponenti, qua e là le case sporgevano fuori dalla loro cerchia, soprattutto in basso verso la pianura e conferivano a tutto il circondario un aspetto un po’ logoro. Era come se quel luogo fosse stato già troppe volte conquistato e poi sbloccato dall’assedio, come se fosse stanco di continuare a opporre una vera e propria resistenza nei confronti di intrusi futuri… ma non per debolezza, bensì per indolenza o addirittura per un senso di potenza”.
Oggi Grasse si presenta sotto una luce del tutto diversa per quanto il paragone letterario renda l’idea della sua indole più profonda e che forse è anche la meno appariscente a prima vista: un che di tortuoso ed evanescente insieme, una lama di luce che si spezza nelle molteplici angolature dei suoi vicoli e, all’interno della stessa strada, se la percorri da un verso o dall’altro ti sembra di essere in due posti completamente differenti, dove le luci e le ombre, persino le persone sembrano mostrare la duplice essenza della loro anima, quella solare e vitale e quella più malinconica e chiusa in se stessa.
In questo contesto sospeso di enigmatica luminosità non può mancare la visita alle più grandi maison francesi e internazionali di creatori di essenze: le profumerie Molinard, Gallimard e Fragonard, in particolare. Quest’ultima possiede negozi in tutta la Francia ma è proprio a Grasse che ha sede la sua Fabbrica Storica, dove gli attuali edifici sono stati dedicati fin dalla loro realizzazione, nel 1782, ad ospitare una fabbrica di profumi. Nel 1926, in omaggio al famoso pittore Jean-Honoré Fragonard, la fabbrica perse il nome di Parfumerie Fragonard. All`interno della Profumeria è possibile effettuare visite guidata durante le quali si possono scoprire i diversi processi di produzione e il confezionamento dei profumi e al termine della visita ci si può recare, al piano superiore dell’edificio rispetto ai laboratori che si trovano al primo piano a vedere il museo del profumo in cui sono esposti tremila anni di storia delle essenze.
Originalità di questa fabbrica di profumi più antica d’Europa è il fatto che i visitatori possono creare da loro stessi, secondo i sapienti consigli dei profumieri che oggi lavorano lì, la propria essenza personale. Questo è l’anno della violetta ma si può partire da questa fragranza per giungere ad essenze completamente diverse per sentirsi, magari solo in piccolissima parte, creatori di un aroma che possa tramandare ai nasi delle generazioni future, attraverso le sue note profumate, un po’ della delicata bellezza del mondo.
(Fotografie di Valentina Coluccia)