Il rapporto UNICEF sui paesi in emergenza 2009, l’Humanitarian Action Report, presentato a Roma il 30 gennaio 2009, mette in evidenza la difficile situazione dei bambini e delle donne di tutto il mondo in situazioni di emergenza umanitaria.
«Con l’Humanitarian Action Report, l’associazione lancia ogni anno un appello di raccolta fondi per i paesi in emergenza» – ha ricordato il Presidente dell’UNICEF Italia Vincenzo Spadafora, presentando il Rapporto in occasione dell’Assemblea annuale a Roma – quest’anno viene richiesto ai donatori oltre 1 miliardo di dollari per aiutare i bambini e le donne di 36 paesi. L’importo richiesto è di circa il 17% superiore a quello del 2008, in gran parte attribuibile all’aumento del fabbisogno in Africa orientale e meridionale».
«Molti paesi evidenziati nel rapporto sono emergenze silenziose o dimenticate» – ha dichiarato il Direttore Generale dell’UNICEF, Ann Veneman. «Donne e bambini muoiono ogni giorno a causa di malattie, povertà e fame, ma purtroppo la loro morte è quasi inosservata».
Oltre la metà dei fondi sono destinati al proseguimento dell’azione dell’associazione a sostegno delle vittime delle cinque più grandi emergenze umanitarie a livello mondiale: Repubblica democratica del Congo, Somalia, Sudan, Uganda e Zimbabwe.
Aumento dei prezzi alimentari e cambiamenti climatici.
Baghdad. La popolazione in fuga dalle bombe. La guerra in Iraq e Sudan continua a compromettere la situazione di una regione, aggravata anche dall’aumento dei prezzi alimentari e dalle catastrofi climatiche. Luoghi dove la possibilità di una vita migliore sembra un’utopia irrealizzabile.
«Sono tornata da poco dallo Zimbabwe dove l’economia è allo sfascio e l’epidemia di colera non è ancora sotto controllo» – ha dichiarato Ann Veneman, il primo capo di un’agenzia delle Nazioni Unite in visita nel paese dopo più di due anni – «Oltre la metà della popolazione dipende dagli aiuti alimentari e i servizi sociali di base sono al collasso».
Negli ultimi decenni, il numero e la gravità dei disastri naturali sono aumentati in modo significativo. Le emergenze umanitarie incluse nel rapporto rappresentano solo una piccola parte delle risposte dell’UNICEF alle emergenze: tra il 2005 e il 2007, l’associazione ha risposto a una media annua di 276 emergenze in 92 paesi. Oltre il 50% sono state causate da calamità, il 30% da conflitti e le emergenze legate alla salute, come le epidemie, hanno rappresentato il 19%.
Il rapporto rileva inoltre che l’aumento dei prezzi alimentari e i cambiamenti climatici hanno influenzato negativamente la maggior parte dei paesi per i quali sono richiesti aiuti di emergenza. L’UNICEF ha messo in atto iniziative per affrontare l’insicurezza alimentare, ma sono necessarie maggiori risorse per garantire risposte adeguate alle esigenze urgenti nel 2009. Il rapporto cita recenti studi che segnalano che il rischio di fame potrebbe aumentare per circa 50 milioni di persone in tutto il mondo entro il 2010 a causa del cambiamento climatico. Alcuni esperti hanno stimato che nel prossimo decennio i bambini e le donne rappresenteranno il 65% di tutte le persone colpite da catastrofi legate al clima. Se queste previsioni dovessero rivelarsi corrette, 175 milioni di vittime del cambiamento climatico saranno bambini.
Fonte: Unicef Italia
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