E’ un quadro a tinte fosche quello dipinto da Bankitalia nel suo Bollettino economico. Un quadro che raffigura un Paese in stallo, dove manca la produttività, dove la crescita del Pil non supererà lo 0,4% nel 2008 e nel 2009. Dove i consumi stagnano, gli investimenti sono fermi, il potere d’acquisto delle famiglie è eroso dalla corsa del costo della vita, con la produzione industriale in calo dell’1% nel secondo trimestre dell’anno. E se ci sono rischi, avverte Palazzo Koch, sono verso un ulteriore peggioramento del quadro se il prezzo del petrolio dovesse continuare a salire.
Pil. Crescita poco sopra allo zero. Il prodotto interno lordo crescerà di appena lo 0,4% sia quest’anno che il prossimo, con un taglio pari rispettivamente allo 0,6% e allo 0,7% rispetto alle stime di gennaio scorso.
Consumi. L’incremento dei consumi privati non andrà oltre lo 0,2% nel 2008 e lo 0,3% nel 2009, appesantito dalla modesta crescita del reddito disponibile reale del settore privato, “compresso” dagli effetti della maggiore inflazione. In forte difficoltà la spesa per beni durevoli (-2%), soprattutto per effetto del deciso calo delle immatricolazioni di autovetture (-10,4%). Rallenta anche la spesa alimentare, frenata dai rincari.
Potere d’acquisto. Prosegue la flessione del potere d’acquisto dei consumatori italiani. Dal Bollettino emerge che “alla fine del biennio 2008-2009, il potere d’acquisto sarebbe ancora inferiore a quello medio del 2007”, alla luce del peggioramento del reddito disponibile reale del settore privato che “verrebbe compresso dagli effetti della maggiore inflazione, sia per via diretta sia indirettamente”. Per questo motivo, “anche in presenza di una sensibile contrazione del saggio di risparmio, i consumi privati risulterebbero poco più che stagnanti sia quest’anno sia il prossimo”.
Inflazione. L’inflazione si manterrà sopra il 3% per tutto il 2008 e si attesterà al 3,8% nella media dell’intero anno per poi scendere al 2,8% nel 2009 su base armonizzata Ue. Ma la Banca d’Italia avverte: il ritorno del costo della vita verso tassi vicini al 2% si potrà realizzare nel 2009 solo “nell’ipotesi che il suo rialzo corrente non si ripercuota sul processo di determinazione di salari e prezzi e resti moderata la dinamica dei costi interni”.
Investimenti. Gli investimenti fissi lordi restano sui livelli del 2007, facendo segnare un incremento complessivo nell’arco del biennio pari a circa mezzo punto percentuale. L’accumulazione di capitale produttivo si contrae dello 0,7% nella media del 2008 e resta ferma nel 2009.
Competitività in calo. L’Italia continua a perdere colpi. La competitività delle nostre merci risente negativamente di una crescita della produttività che rimane inferiore a quella delle altre principali economie dell’area dell’Euro, oltre che dell’effetto dell’apprezzamento della moneta europea. Il divario di competitività risulta assai superiore se misurato con l’indice basato sul Clup (il costo del lavoro per unità di prodotto). Nella seconda parte del 2007 e nei primi mesi del 2008 le retribuzioni hanno registrato una “repentina accelerazione per effetto dei rinnovi contrattuali e di erogazioni una tantum”. Ne è risultato un aumento nel ritmo di crescita del Clup salito – tra l’inizio dello scorso anno e il primo trimestre del 2008 – dall’1,7 a oltre il 5 per cento nell’industria e dallo 0,3 al 4,5 per cento nell’intera economia.
Cala la produzione industriale. Dopo un balzo a gennaio la produzione industriale continua a perdere colpi. Secondo Bankitalia si registra una contrazione di circa un punto percentuale, “in un quadro di progressivo peggioramento degli indicatori di fiducia delle imprese e di flessione degli ordini interni ed esteri”.
[fonte: Repubblica.it]