Il Compasso d’Oro – giunto ormai alla XXI edizione – premia, fin dal 1954, il meglio del design italiano. Nato da un’idea di Giò Ponti e inizialmente sostenuta dai magazzini la Rinascente, è passato dal ‘64, all’amministrazione dell’Adi (Associazione disegno industriale) perdendo – a detta dei critici – molto della sua importanza. Resta comunque una manifestazione di primo piano nell’ambiente del design amata e odiata, ma comunque sempre al centro dell’attenzione. La scelta degli oggetti premiati avviene tramite l’attività di preselezione dell’Osservatorio permanente del Design di cui fanno parte critici, storici, designer e giornalisti, non necessariamente soci Adi.
XXI Edizione L’obiettivo, anche per questa edizione, è stato quello di individuare dieci oggetti da consegnare alla storia del design italiano. Quest’anno, in via del tutto eccezionale, il Compasso d’Oro trasloca da Milano a Torino, città che sta vivendo da capitale mondiale del design e dove, tra l’altro, è già in corso la mostra L’oro del design italiano, un’esposizione al grande pubblico della collezione storica del Compasso d’oro allestita alla Reggia di Venaria. La giuria, presieduta da Mario Bellini, ha individuato 10 oggetti meritevoli del Premio Compasso d’Oro e 75 oggetti meritevoli di Segnalazione. Non solo di mobili e arredi – ambito diventato d’eccellenza per il design italiano – perché il Compasso premia i migliori progetti di disegno industriale appartenenti a diverse categorie di prodotto, dal “Design per l’abitare” al “Visual design”. In più, sono stati assegnati otto Premi alla Carriera ad altrettanti “maestri” che hanno fatto della loro professione di architetti e designer lo scopo di una vita: sei italiani Luigi Caccia Dominioni, Tobia Scarpa, Tito D’Emilio, Dino Gavina, Michele Provinciali e Renato De Fusco, e due stranieri, Terence Conran e Miguel Milá.
I Premiati
Big, libreria, Marc Sadler, Caimi Brevetti. Libreria modulare ispirata alla componentistica architettonica, con montanti di alluminio con sezione a T, forniti di cremagliera a fori, e ripiani di lamiera con sagoma brevettata, caratterizzata dal bordo frontale alto e dal taglio vivo degli spigoli. La nitida soluzione formale è coniugata con il preciso studio dei dettagli, che agevolano le operazioni di fissaggio e montaggio.
Città di Torino, Look of the City Olimpiadi Invernali 2006. Allestimento, Italo Lupi, Ico Migliore, Mara Servetto con vari collaboratori, Città di Torino (Direzione Comunicazione Promozione Turismo). Primo esempio di immagine indipendente, ma integrata rispetto a quella ufficiale per i Giochi Olimpici invernali del 2006, Look of the City ha costruito un’interfaccia visuale che coinvolge l’intera città. Distribuito su ben 130 chilometri quadrati del tessuto urbano, il progetto è stato declinato in una varietà di iconografie, installazioni fisse e dinamiche, stampati di immagine coordinata, tutto caratterizzato dalla scelta del colore rosso cinabro.
MT3, Poltrona a dondolo, Ron Arad Associates, Driade. Un lungo studio condotto sulla tecnologia produttiva ha consentito di realizzare lo stampaggio rotazionale di elementi d’arredo in materiale bicolore. L’immissione in due fasi del polietilene in polvere colorato in massa diversifica la superficie esterna, goffrata, da quella interna, liscia, che si rivela con il taglio finale dei fianchi eseguito con macchina a controllo numerico a cinque assi.
Stand Horm, Allestimento, Toyo Ito, Horm. L’allestimento definisce un ambiente che reinterpreta la funzione ostensiva degli stand fieristici. Oltre ai prodotti presentati, la stessa orditura portante – in legno e con profili curvati in alluminio estruso da una matrice progettata ad hoc – testimonia e comunica l’azienda.
Neos, Orologio da polso, Culdesac, Lorenz. La cassa di acciaio, in sei pezzi, è costruita con un procedimento innovativo che conferisce all’orologio un effetto scavato, rivelando lateralmente l’anello perimetrale in resina colorata. Il montaggio di quest’ultimo è reso possibile dalla configurazione a tunnel degli attacchi per il bracciale, fissati alla parte superiore della cassa, e della placca con pulsanti e proteggi-corona.
Mix, Apparecchio di illuminazione, Alberto Meda e Paolo Rizzatto, Luceplan. Lampada da lettura, con corpo filiforme flessibile e testa piatta, trasferisce nell’ambito domestico i vantaggi della tecnologia Led Chip on Board: costituito da diversi gruppi di diodi multicolore, l’illuminatore genera una luce più calda rispetto a quella usualmente emessa dai Led e offre una lunga durata contribuendo al risparmio energetico. Un filtro di colore ambra, orientabile mediante una piccola leva, permette inoltre di correggere la resa cromatica della luce rendendola simile a quella delle sorgenti alogene.
Trioli, Sedia per bambini, Eero Aarnio, Magis. All’interno della collezione “Me-Too”, dedicata ai bambini, è una sedia-giocattolo multifunzionale che consente tre differenti usi a seconda della posizione: alta, bassa e come cavallo a dondolo. Il maniglione è un elemento di sicurezza e agevola il trasporto.
Nido, Concept car, Pininfarina, Pininfarina. Riflettendo sul tema della sicurezza e della mobilità urbana, il team progettuale si è concentrato sui veicoli di piccole dimensioni e ha sviluppato questa vettura a due posti. Come suggerisce il nome, Nido accoglie e protegge il guidatore attraverso tre elementi principali: un telaio composto da una parte anteriore deformabile e da una cellula rigida attorno agli occupanti; un guscio che ospita conducente e passeggero e si comporta come una slitta in grado di scorrere orizzontalmente su una guida centrale; due assorbitori che agiscono come dissipatori di energia. In caso di urto frontale, la vettura assorbe parte dell’energia tramite la zona anteriore deformabile del telaio: la rimanente determina invece il movimento della slitta nella direzione dell’urto e permette una decelerazione graduale e controllata sugli occupanti. Anche le scelte cromatiche enfatizzano gli elementi legati alla sicurezza.
R606 Uno, Sedia, Bartoli Design e Fauciglietti Engineering, Segis. Prima applicazione del nuovo polimero brevettato R606, ne sperimenta le possibilità funzionali in una seduta la cui rigorosa configurazione è contrapposta dalla materia soffice, applicata in stampo unico al supporto interno.
Shaka, Barca a vela, Wally, Lazzarini Pickering Architetti e Farr Yacht Design, Wally. Realizzata con materiali leggeri, la barca a vela per crociere e regate è caratterizzata da un lucernaio continuo in plexiglas che segna la bassa tuga e illumina gli ambienti sotto coperta. Il ponte in teak, con gli oblò quadrati, è liberato da ogni ingombro mentre nel pozzetto divani e tavolo sono amovibili. Gli interni si segnalano per l’uso dominante della fibra di carbonio, la flessibilità di configurazione degli spazi, l’attenzione cromatica e i dettagli progettuali come il bordo anti-caduta dei piani e gli armadi risolti con custodie di pelle disegnate ad hoc.