E’ o non è più tricolore, più autarchico, il Festival internazionale del film, che si svolgerà nella capitale dal 22 al 31 ottobre? Il sindaco Gianni Alemanno, artefice del nuovo corso, giura di sì: “Quest’anno c’è un maggiore radicamento nel cinema di casa nostra”, assicura. Al contrario di quanto afferma il presidente della kermesse da lui fortemente voluto, Gian Luigi Rondi: “L’italianità non è mai stata una mia idea per questa che è una manifestazione internazionale”, spiega. E allora, dov’è la verità? Forse nel mezzo: perché l’edizione 2008 è meno filo-hollywoodiana e più europea. Con grande spazio anche alla Gran Bretagna, alla Francia, alla Germania.
E così, sulla famosa passerella (assai contestata dal centrodestra, quando era opposizione in Campidoglio) sfileranno molte celebrità, molti volti noti, ma più del Vecchio Continente che del nuovo: da Monica Bellucci a Keira Knightley, tanto per citare due icone glamour. “Diciamo che quest’anno il red carpet sarà un po’ meno rosso delle altre volte”, dichiara Piera Detassis, coordinatrice dei direttori del Festival, con un doppio senso tra il politico e il mondano. Ma il cambiamento c’è: basta pensare che sarà una pellicola italiana, sulle 21 complessivamente presenti – L’uomo che ama di Maria Sole Tognazzi, con la stessa Bellucci e Pierfrancesco Favino – a inaugurare la kermesse, invece del solito filmone straniero. Un segnale forte.
Rondi, poi, sottolinea un’altra linea guida, senza dubbio suggestiva: all’interno della manifestazione, spiega, c’è un filo comune, “un omaggio alle grandi famiglie del cinema italiano”. Da quella Tognazzi (grazie all’opera di Maria Sole) a quella De Sica (Brando De Sica firma un film, Parlami di me, tutto dedicato allo spettacolo teatrale di successo del padre Christian). Queste, però, sono considerazioni sul senso del Festival che, a chi andrà a vedere i tanti film e i tanti eventi in anteprima, interessano fino a un certo punto. E allora, concentriamoci anche sul programma.
CONCORSO/1. Cinque le pellicole italiane in cartellone, sia della sezione Cinema 2008 che in quella chiamata Anteprima, e che si sfideranno per l’assegnazione del Marc’Aurelio d’oro. E cioè Galantuomini di Edoardo Winspeare, che esplora il mondo della Sacra Corona Unita; Un gioco da ragazze di Matteo Rovere, dedicato a un gruppo di bad girls diciassettenni; i già citati L’uomo che ama e Parlami di me; l’atteso Il passato è una terra straniera di Daniele Vicari, dal romanzo di Gianrico Carofiglio, con Elio Germano. E infine una pellicola firmata da un nostro regista, Giacomo Battiato, anche se è una coproduzione italo-franco-polacca con cast internazionale: Resolution 819, che racconta l’indagine che ha portato all’incriminazione dei criminali di guerra serbi Karadzic e Mladic.
CONCORSO/2. Tra i film non italiani più attesi Easy Virtue di Stephan Elliott, con Jessica Biel e Colin Firth, commedia-apologo sulla lotta di classe; l’afgano Opium War di Siddiq Barmak, sul traffico di oppio nel Paese; il poliziesco noir Pride and glory, col duello di talenti tra Edward Norton e Colin Farrell.
FUORI CONCORSO. Da citare il film collettivo 8, dedicato agli otto punti stabiliti dall’Onu per lottare contro la povertà: tra i registi coinvolti Jane Campion, il divo Gael Garcia Bernal, Wim Wenders, Gus Van Sant. Attesissimo il tedesco The Baader Meinhof complex di Uli Edel, sulla stagione terroristica anni Settanta; l’inglese The Duchess di Saul Dibb, con Keira Knightley nel ruolo di una nobildonna del Settecento la cui vicenda ricorda quella di Lady Diana; la commedia Parle-moi de la pluie della specialista Agnes Jaoui; Si può fare di Giulio Manfredonia, viaggio nel mondo del disagio psichico con Claudio Bisio protagonista.
PROIEZIONI SPECIALI. Anche qui, titoli di sicuro richiamo: la black comedy di “Mr Madonna” Guy Ritchie, RockNrolla; il western Appaloosa di Ed Harris, che è anche interprete insieme a Viggo Mortensen e Renée Zellweger. E poi quattro titoli nostrani: il controverso Il sangue dei vinti di Michele Soavi, dall’omonimo romanzo di Gianpaolo Pansa; L’ultimo Pulcinella di Maurizio Scaparro, con Massimo Ranieri; Aspettando il sole di Ago Panini, con Raoul Bova, Vanessa Incontrada e Claudio Santamaria; il film collettivo All human rights for all, realizzato in attesa del sessantesimo anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani.
ALICE NELLA CITTA’ (E ALTRO). Quest’anno la sezione dedicata anche spettatori più piccoli si fa leggermente più adulta. I due eventi più attesi sono High School Musical 3, e i un’anticipazione di 15-20 minuti del kolossal fantasy Twilight di Catherine Hardwicke, dal primo dei romanzi cult di Stephanie Meyer. Da non perdere, infine, la sezione L’altro cinema.
[fonte: Repubblica.it]