La Francia si è riunita a Parigi il 12 luglio per manifestare contro il nucleare. In un momento in cui si parla molto di questa fonte d’energia, che l’Europa sotto la presidenza francese si augura di farla diventare la prima forma di produzione energetica europea (e anche L’Italia sembra orientata in tal senso), una nuova coscienza contro il nucleare sta sorgendo in Europa, mobilatandosi a favore delle energie veramente alternative. La manifestazione, dal titolo Sortir du nucléaire, si pone contro un governo (si legge nei depliant) che, « invece di pensare a come uscire da questa dipendenza guadagnando futuro, punta a nuovi reattori e ciò in barba alla democrazia ed alla volontà dei cittadini.» Quarantacinque sedi regionali di questa organizzazione sono state mobilitate per la riuscita dell’appuntamento del 12 luglio a Place de la Republique. Dopo le mobilitazioni del 2006 a Cherbourg ( 30 mila partecipanti) e nel 2007 (60 mila partecipanti) Sortir du nucléaire punta tutto su questa manifestazione. Pino Mele, che nella sua Policoro ancora presidia quello che il Governo aveva immaginato come pattumiera delle scorie radioattive italiane (Scanzano Ionico), invia al sito www.agoramagazine.it questa email commentando : « Contro le “sparate” nucleariste del governo francese … ed italiano. Probabilmente i media nazionali non daranno notizia alcuna di questa manifestazione! ». Benché l’argomento sia molto tecnico, complesso e a rischio di populismo (il referendum italiano del 1987 é stato un fenomeno di isteria collettiva post-chernobyl, non certo la scelta ragionata di uno stato adulto), medeaonline crede nello sviluppo delle energie alternative. E segnala con forza questa manifestazione europea.
Dal 1 luglio il governo francese presiede l’unione Europea. Poi il giorno dopo la manifestazione, il 13 e 14 luglio, Sarkozy riceverà a Parigi i capi di Stato dell’Unione europea e dei paesi del mediterraneo (tra cui il dittatore libico Gheddafi) e porrà il problema del nucleare come soluzione al cambiamento climatico. E l’Italia, che ancora sta sulla porta, farà davvero il salto nucleare sotto l’era Berlusconi? Parrebbe di si. Il Consiglio dei ministri inserisce in agenda la bozza del provvedimento con cui saranno localizzati i siti per centrali nucleari, scorie e rigassificatori. Escluso il ritorno al nucleare di quarta generazione, considerato sperimentale e non in grado d’essere utilizzabile prima di venti anni. Il governo punta alla realizzazione di centrali nucleari a fissione di terza generazione. Entro fine anno il Governo approverà la mappa dei luoghi in cui situare le nuove centrali nucleari.
Fonte : www.agoramagazine.it
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