Nei cent’anni della nascita di Bruno Cassinari, Piacenza, sua città natale, propone un importante omaggio all’artista, focalizzato sulla sua fondamentale stagione “mediterranea” degli anni 50. La mostra, curata da Marco Rosci, sarà ospitata dal 17 marzo al 27 maggio dalla Galleria d’Arte Moderna Ricci Oddi che la organizza in accordo con il Comitato per il Catalogo Generale dell’opera di Bruno Cassinari. In catalogo, presenti saggi di Giovanni Anzani, Silvia Ferrari Lilienau, Marco Rosci.
In mostra sarà concentrata una precisa selezione di opere, una quarantina in tutto, le fondamentali della grande stagione “mediterranea”, dal momento in cui l’artista, nell’estate del 1949, aprì il suo studio ad Antibes alla riapertura, nel 1962, dello studio a Gropparello con la rinascita della nuova stagione “terragna”: di espressionismo gestuale e materico. Sono gli anni in cui Cassinari entra in contatto con l’arte di Picasso, Braque, Chagall, a cui si integra la riflessione sulla fase finale di Matisse.
«La mostra Cassinari Mediterraneo illustra – scrive Marco Rosci – il periodo aureo negli anni 1950 della pittura del maestro e della sua piena affermazione nella tradizione d’avanguardia europea, per sua precisa e volontaria scelta nel momento del cambio della guardia fra Parigi e New York, fra l’apertura nel 1950 dello studio estivo ad Antibes, della mostra al Museo di Antibes su invito di Picasso e della conoscenza di Chagall all’inaugurazione della villa di Maeght a Saint-Paul de Vence e il ritorno ai verdi umori delle colline padane di Gropparello nel 1959. Il quadro, esposto nel 1960 nella personale alla Biennale di Venezia e subito dopo nella grande antologica a Darmstadt e a Berlino, è presente in mostra».
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