Questa è una storia vera che insegna come a volte una menomazione possa costituire uno stimolo a scoprire in noi una forza e delle capacità che non sospettavamo di possedere. Gwen Cooper non desidera un altro gatto dal momento che ne ha già due, il suo lavoro è precario e ha il cuore spezzato a causa del fidanzato che l’ha lasciata. Ma un giorno la veterinaria la chiama per raccontarle la triste storia di un micino di due settimane cieco (a causa di un’infezione è stato necessario asportargli i bulbi oculari per salvargli la vita) e abbandonato che ha chiamato Omero in onore del grande poeta. Gwen se ne innamora subito e lo porta a casa nonostante amici e parenti la mettano in guardia sul fatto che il micio sarà più impegnativo e meno giocherellone degli altri gatti. Omero invece sorprenderà tutti rivelandosi una forza della natura, un vivacissimo piccoletto dal cuore grande, capace di conquistare l’amicizia e l’affetto di chiunque si trovi ad avere a che fare con lui. Questa piccola palla di pelo si arrampica su librerie alte due metri, spicca salti incredibili per acchiappare al volo le mosche che porta come regalo alla sua “mamma”, provoca allegramente le micie di casa per indurle a giocare con lui, fa valere le sue ragioni quando non è d’accordo sul da farsi. Ma Omero non finisce mai di sorprenderci: con le sue sorelle di zampa sopravvive per giorni intrappolato in un appartamento vicino alle Torri Gemelle dopo l’11 settembre, e una notte salva la vita alla sua padrona spaventando un ladro penetrato in casa. Ma è soprattutto grazie alla sua profonda fedeltà, all’enorme capacità di amare e alla gioia di vivere che trasforma la vita della sua amata padrona e di chi le è accanto, insegnando loro ad affrontare gli ostacoli con ottimismo aprendo il proprio cuore agli altri: è commovente soprattutto leggere con quanta determinazione Gwen fa di tutto per salvare i suoi gatti…con quale amore si dedica ai suoi tesori quando sono malati..e soprattutto come li difende da chi la critica per essersi presa cura di tre gatti uno dei quali cieco. Omero anche da grande continuerà a vivere ogni giorno come una grande avventura, stuzzicando la povera gatta Rossella, rubando le fette di tacchino dal panino di Laurence (il fidanzato di Gwen) che raccontava orgoglioso delle prodezze del gattino, della riservatezza di Rossella e della bellezza della sua preferita: la gatta Vashiti. È proprio riguardo a Laurence che Omero darà alla sua padrona la lezione più bella: per riconoscere l’amore non servono gli occhi.
Gwen Cooper
Omero gatto nero
Sperling & Kupfer, 2010
299 pp., 18,90 euro