La corsa al taglio dei tassi della Federal Reserve degli Stati Uniti d’America sembra aver toccato il fondo. Il 16 Dicembre, con una mossa a sorpresa, il costo del denaro è arrivato ai minimi di sempre, inserito in una forchetta compresa fra lo 0% e lo 0,25%. Questa soluzione articolata permetterà alla FED di agire in modo più flessibile e discrezionale. Lo scopo della banca centrale è quello di portare temporaneamente i tassi d’interesse ad un «livello eccezionalmente basso» al fine di contrastare la pressione dei prezzi. Sono 9 i tagli della Fed negli ultimi 14 mesi.
A settembre 2007 i tassi d’interesse toccavano il 5,25%.
Sull’altra sponda dell’Atlantico, Eurostat ha comunicato oggi che l’inflazione nell’area euro è crollata al 2,1% in novembre, dal 3,2% di ottobre. In pratica: siamo in deflazione.
Notizie che seguono quelle dell’arresto di Bernard Madoff, trader di Wall Street ed ex direttore del Nasdaq, prelevato dal FBI nella notte tra l’11 e il 12 dicembre , accusato di aver ideato una gigantesca frode per un valore di circa 50 miliardi di dollari. L’ex presidente del Nasdaq è accusato di aver architettato una gigantesca frode piramidale da 50 miliardi di dollari attraverso un hedge fund ombra e rischia, ora, fino a 20 anni di carcere e una multa di cinque milioni di dollari se sarà riconosciuto colpevole di aver creato una piramide finanziaria.
Il crac Madoff tocca anche l’Italia. Sarebbero, infatti, state avviate le prime richieste di informazioni della Consob, che ha dato inizio ad una serie di accertamenti per valutare l’impatto sul sistema finanziario italiano. L’intervento della Consob arriva come ulteriore studio mentre gli investitori in tutto il mondo stanno cercando di valutare le perdite che potrebbe derivare per loro dalla truffa messa in atto dal finanziere statunitense ed ex presidente del Nasdaq. Unicredit ha comunicato di avere un’esposizione propria di circa 75 milioni di euro. Anche Banco Popolare è in netto calo a Piazza Affari sulle incertezze legate alla possibile esposizione.
Molte le banche europee esposte: spiccano il Santander, Bnp Paribas, Rbs, Natixis. La britannica Royal Bank of Scotland fa sapere che le sue perdite potenziali legate allo scandalo sono di 400 milioni sterline (450 milioni di euro).
In breve: è arrivato il momento di regolarizzare il mercato e aumentare i controlli. Sembra banale vero?
Fonti: wikinotizie – businessonline.it ( Marianna Quatraro)