Dopo aver cantato per anni il peana del libero mercato, delle liberalizzazioni, della finanza creativa e delle banche centrali alla fine siamo arrivati al capolinea. Fino a ieri i leader di tutti i paesi coinvolti nella crisi economica ci dicevano che non era il caso di agitarsi, oggi si scusano e ci danno il permesso di avere una bella crisi di panico. Una cosa è certa, siamo di fronte a una svolta. Il mondo occidentale, il capitalismo occidentale, se mai sopravvivrà non sarà più lo stesso. Del resto, osserverà qualcuno, aver delegato la salvaguardia dell’etica di un sistema economico a una casta di eletti (gli imprenditori e i banchieri) era una idiozia già in partenza e, forse, era inevitabile che finisse tutto in un gran puttanaio. Unico freno che ci eravamo sentiti di dare ai grandi manovratori di capitali erano delle “regole rigide” che ovviamente venivano costantemente disattese. Infondo cosa ci aspettavamo? Ora guardiamo le macerie e ci rendiamo conto di quanto siamo stati ingenui e speriamo tutti che non sia troppo tardi. A questo punto la collettività, lo stato, devono riprendere in mano le proprie prerogative e agire per il bene dei cittadini. Questo dovrà accadere ovunque in Europa così come sta avvenendo negli Stati Uniti. Altrimenti istituzioni come l’Unione Europea e i governi nazionali non avranno più alcun senso e, in questo caso, farebbero benissimo i cittadini del vecchio continente a volersene sbarazzare. L’ottima iniziativa di Olanda, Francia e Italia di istituire un fondo comune europeo da utilizzare per riequilibrare la situazione economica in Europa sarebbe la manna dal cielo. Auguriamoci che cadano le sciocche resistenze di quanti ancora credono che tutto tornerà a funzionare da solo. Non bastano i richiami a un maggior rigore e le facce cupe di quanti ancora difendono il “lassez-faire”, ormai è come tentare di aggiustare un televisore guasto dandogli un pugno. E se qualcuno di voi crede, be’ che preghi: è il momento giusto. Per tutti gli altri: allacciate le cinture di sicurezza e, soprattutto, rimboccatevi le maniche perché ci sarà molto da fare.
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