Napoli, pur in mezzo alle tante difficoltà di cui leggiamo ogni giorno, continua a pensare in grande. È finalmente diventato realtà il Museo Archeologico Virtuale, il MAV, che, a poche centinaia di metri dagli scavi di Ercolano, costituisce la sintesi di tutti i tesori d’archeologia che l’area napoletana racchiude. Il Museo, che nelle intenzioni del progettista Gaetano Capasso dovrebbe essere un grande e complesso Museo della Comunicazione, si pone come una delle strutture tecnologicamente più avanzate in Europa.
Affogato e affollato in mezzo ad un pittoresco mercatino rionale, tra venditori di mozzarelle, cozzari e pesciaioli, il MAV vuole anche essere una scommessa sulla rinascita culturale dell’area che, con quel ‘pittoresco’ intende fare i conti e anche da questo prendere vita. La scommessa è infatti quella di porre una grande struttura tecnologica in un’area che con quella tecnologia dovrà dialogare per individuare nuove forme e opportunità di sviluppo economico e culturale.
All’interno dei tre piani del Museo ci sono dunque sale per esposizioni temporanee, caffetteria, shop, l’Archivio sonoro della canzone napoletana, la Mediateca provinciale, sale di proiezioni, un grande auditorium, tutto quello che dovrà comunque servire per un ‘centro di quartiere e d’area’, in grado di soddisfare le esigenze dei turisti che vanno agli scavi e di chi intorno agli scavi vive ogni giorno.
Poi naturalmente, nella parte più nascosta e complessa della struttura si visita il grande museo virtuale, vero e proprio racconto, in tempo reale, dell’esperienza storica dell’area archeologica napoletana (una delle più ricche del mondo, senza dubbio alcuno); un volano per rivivere il passato e per affrontare il territorio con nuova consapevolezza, uno strumento di comprensione e di divulgazione, con il Ninfeo di Baia che affonda nelle acque, il Vesuvio che inghiotte le città di Ercolano e Pompei, i tesori che vengono distrutti dalla furia degli eventi e che vengono recuperati dalla pazienza dei ricercatori. Tutto, potremmo dire imitando un trailer abusato, nella ‘ricchezza del cinemascope’.
Gaetano Capasso (Capware) ha realizzato le strutture tecnologiche del Museo, le ‘animazioni’ e tutta la ‘virtualità’, con la pignoleria di un atto d’amore, attento in ogni momento che nulla degli intenti originari andasse compromesso o perduto.
Roberto Innocenti, maestro dell’illustrazione, ha disegnato la grande pianta dell’area archeologica napoletana, servita di base per tutti i progetti di visualità e comunicazione e trasformata in elemento essenziale di immagine coordinata da Andrea Rauch. Proprio a questi due ultimi progettisti, Roberto Innocenti e Andrea Rauch, è dedicata la mostra a quattro mani che sarà uno dei momenti inaugurali del Museo.
L’esposizione si intitola Nappul’è (visibile dal 9 luglio fino a settembre) e vuol essere, fin dal titolo, un modo di ripercorrere, in maniera certamente ironica, lo stereotipo che vuole Napoli identificata con il Vesuvio, con Pulcinella, con la luna a Marechiaro.
Napoli ‘è’ più di tutto questo e rivisitarla attraverso i suoi simboli più universalmente noti, come possono dunque vederla due ‘non napoletani’, vuol essere un modo per riappropriarsi di una sua immagine positiva e vitale.
Roberto Innocenti espone 35 tra le illustrazioni più belle dei suoi libri famosi, Rosa Bianca, Pinocchio, Schiaccianoci, Il Canto di Natale…, Andrea Rauch 35 manifesti per il teatro e la cultura, contro il razzismo e l’AIDS, per l’ambiente e le emergenze sociali.
Il MAV è a cura della Fondazione CIVES,
Comune di Ercolano, Provincia di Napoli, Regione Campania
Informazioni
MAV Museo Archeologico Virtuale
Ercolano, Via IV Novembre 44
Tel. 081 19806511
Chiuso il lunedì
[fonte: SocialDesignZine]