Il 2008 è stato un anno importante, ricco di anniversari. Ne spicca uno per la cultura francese e per tutto il mondo: sono passati trent’anni dalla morte di Jacques Brel, cantautore e compositore belga, d’adozione parigina, considerato anche, grazie al forte potere espressivo dei suoi testi, un maestro di composizione poetica, nonché un attore e un regista teatrale. Partecipò, tra l’altro, al film “Mon oncle Benjamin” nel 1969 nel ruolo principale. Scrisse, diresse ed apparve nel film “Le Far West” candidato nel 1973 per la Palma d’Oro al Festival di Cannes. Nacque nel 1929 a Schaerbeek, Belgio, un distretto di Bruxelles, ma visse la maggior parte della sua vita a Parigi. Morì a Bobigny nel 1978 nei sobborghi della capitale francese e fu sepolto nelle isole Marchesi.
Nei primi anni ’50 si trasferì a Parigi, dove iniziò a scrivere musica e cantare nei cabaret e nelle sale concerti della città. Sul palco portava le sue canzoni accompagnate da grandi gestualità fisiche. Dopo che ebbe raggiunto il successo, anche sua moglie e le figlie si trasferirono dal Belgio nella capitale francese. Nel 1956, mentre stava girando l’Europa, registrò la canzone “Quand on n’a que l’amour” che gli permise di ricevere il primo importante riconoscimento. Apparve in uno show con Maurice Chevalier e Michel Legrand.
I temi dei suoi testi sono estremamente diversi, esplorano l’amore (“Je t’aime”, “Litanies pour un retour”, “Dulcinéa”), la società (“Les singes”, “Les bourgeois”, “Jaurès”) e il lato spirituale (“Le bon Dieu”, “Dites, si c’ètait vrai”, “Fernand”). Il suo lavoro non si limita ad un unico stile. Fu abile sia nelle composizioni divertenti (“Les bonbons”, “Le lion”, “Comment tuer l’amant de sa femme…”) che in quelle drammatiche (“Voir un ami pleurer”, “Fils de…”, “Jojo”).
La sua acuta intuizione lo fece diventare un “pittore” creativo ed innovativo della quotidianità con una facilità poetica molto rara. Fu un grande poeta. Il suo utilizzo intelligente delle parole era singolare e semplice, rivelava un forte vocabolario visuale e di significati. Pochi suoi pari sono considerati in grado quanto lui di inserire tanta attualità e senso ad una frase utilizzando poche parole di uso comune.
Brel possedeva anche un intenso senso della metafora, in “Je suis un soir d’été” il narratore è una sera d’estate che racconta cosa osserva mentre scende sulla città. Benché fosse considerato un maestro con i testi, i suoi temi musicali non erano da meno, ed anche quì non si limitò ad un unico stile. Compose sia melodie ritmiche, accattivanti e vivaci (“L’aventure”, “Rosa”, “Au printemps”) così come canzoni tristi e solenni (“J’en appelle”, “Pourquoi faut-il que les hommes s’ennuient?”).
Il romanticismo lirico di Brel, qualche volta rivelava livelli di oscurità e amara ironia. In certi momenti le sue canzoni d’amore potevano mostrare istanti di frustrazioni e risentimenti appena soppressi. I suoi perspicaci e compassionevoli ritratti di coloro chiamati comunemente rifiuti della società, alcolisti, vagabondi, drogati, prostitute descritti in “Jef” e “Jacky”, evitavano semplici sentimentalismi, e dipingevano anche il lato sgradevole di questo stile di vita.
Compose e registrò le sue canzoni quasi esclusivamente in francese, ed è tutt’ora considerato nei paesi francofoni uno dei migliori compositori di tutti i tempi. Ma occasionalmente includeva nei suoi testi parti in olandese (come in “Marieke”), e registrò perfino alcune canzoni in olandese come “Le Plat Pays” e “Les bourgeois” (a causa della sua scarsa conoscenza della lingua olandese, le traduzioni di queste canzoni furono eseguite da Ernst van Altena, famoso traduttore di canzoni francesi).
La sua attitudine verso i fiamminghi sembrava contraddittoria: a volte si dichiarava come un fiammingo e presentava sé stesso come un cantante fiammingo, ma allo stesso tempo irrise il loro stile di vita rozzo con la canzone “Les Flamandes”. Più tardi nella sua carriera diresse la sua ira contro i “flamingants” (i sostenitori del movimento fiammingo). Da La, la, la (1967) queste parole “Vive les Belgiens, merde pour les flamingants” (“Viva i belgi, merda per i “flamingants”). In “Les F…” (1977) Brel dipinse i “flamingants” come “Nazis durant les guerres et catholiques entre elles” (“Nazisti durante le guerre e cattolici tra di esse”). Apparentemente a Brel tutti i “flamingants” apparivano l’estrema destra estremista.
Sebbene la Francia fosse la sua “nazione spirituale” e Brel espresse dichiarazioni contradditorie sulla sua nazione nativa, molti fanno notare come alcune delle sue migliori composizioni paghino tributo al Belgio, per esempio le canzoni “Le plat pays” e “Il neige sur Liège”.
Come attore ottenne fama recitando insieme a Claude Jade nel film “Mon oncle Benjamin”.
Apparve nel musical “l’homme de la Mancha” del quale si occupò anche della regia e della traduzione del testo, inoltre prese parte in svariati film, sebbene le sue interpretazioni non godano della stessa considerazione delle sue esibizioni musicali. Per vent’anni è stato una delle maggiori stelle a guadagnarsi riconoscimento al di là del pubblico francese. Nel 1973 sì ritirò nella Polinesia francese, rimanendovi fino al 1977 quando tornò a Parigi e registrò il suo ultimo album.
Morì di un cancro ai polmoni e fu sepolto nel “Calvary Cemetery” ad Atuona, Hiva Oa, Isole Marchesi, nella Polinesia francese giusto pochi metri lontano dal pittore francese Paul Gauguin.
J”acques Brel is Alive and Well and Living in Paris” è uno spettacolo di varietà musicale sull’arte di Jacques Brel che fu eseguito in giro per il mondo per molti anni. Che include traduzioni in rima dei suoi lavori in lingua inglese, fu composto da Mort Shuman amico di Brel e debuttò nel 1968. L’opera è eseguita da 2 uomini e 2 donne (originariamente Elly Stone, Mort Shuman, Shawn Elliott e Alice Whitfield). Nel 1974 venne tratto un film dallo spettacolo.
Traduzioni delle sue canzoni (la più famosa è Ne me quitte pas con il titolo di If you go away) in italiano, inglese , milanese e romagnolo, sono state eseguite da David Bowie, Scott Walker, Terry Jacks, Alex Harvey, Jack Lukeman, Marc Almond, The Paper Chase, Shirley Bassey, Emiliana Torrini, Ute Lemper, The Dresden Dolls, Gino Paoli, Franco Battiato, Giorgio Gaber, Rossana Casale, Walter Di Gemma.
Fonte: wikipedia